In auto con una mazza di legno e scritte fasciste a Milano: Gip: "Imputazione coatta, no archiviazione"

Le "scritte e le immagini" impresse "evocano motivazioni collegate ad un uso violento di carattere politico o parapolitico". Lo scrive il gip Guido Salvini nel provvedimento con cui ha respinto la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura e disposto l’imputazione coatta per un 53enne a cui era stata trovata, durante un controllo della Polizia stradale, vicino ad un sedile della sua auto, una mazza di legno con ai lati due scritte "Dux Mussolini" e "molti nemici molto onore". L’uomo era stato fermato dagli agenti per un controllo la mattina del 5 marzo scorso e "accanto al sedile anteriore destro" era stata trovata dai poliziotti quella mazza di 45 centimetri di lunghezza con anche impressa "l’effigie di Benito Mussolini". Ed era stato denunciato per il reato di "porto di armi o oggetti atti ad offendere". L’uomo ha raccontato, come si legge negli atti, che "gli era stata donata da un imprecisato amico ormai scomparso senza tuttavia fornire - spiega il gip - alcuna giustificazione della presenza della stessa nell’autovettura".

E non si è nemmeno presentato per dare spiegazioni all’udienza davanti al gip, fissata dallo stesso giudice dopo che la Procura aveva deciso di chiedere l’archiviazione. È evidente, secondo il giudice, "che la mazza" era "un oggetto atto ad offendere tra l’altro tenuto a portata di mano dell’indagato posto che era collocata sul sedile anteriore destro".