ANNA MANGIAROTTI
Cronaca

In Ambrosiana. Luce sul dipinto di Schiavone

L’Adorazione dei Magi torna dopo il restauro. E ci si avvicina al Natale con “Il Cammino dei re“.

“L’Adorazione dei Magi” torna in Pinacoteca Ambrosiana dopo i restauri: è custodita qui almeno dal 1612

“L’Adorazione dei Magi” torna in Pinacoteca Ambrosiana dopo i restauri: è custodita qui almeno dal 1612

Un artista “fuori dal coro”, affascinante, moderno, Andrea Meldolla detto Schiavone, proveniente da Zara, terra di schiavi per la Serenissima, dove si sarebbe imposto con novità dirompenti arrivando forse nel 1535. Ignoto anche chi gli commissionò lo straordinario dipinto che si può nuovamente ammirare da oggi alla Pinacoteca Ambrosiana: “L’Adorazione dei Magi”. Documentata qui dal 1612, quando Alessandro Ambrogio Mazenta, fedele consigliere di Federico Borromeo, gli comunicava di essere in procinto di mandargli, con altre tele di maestri veneti, quella dello Schiavone. Ingiallita dal tempo, alterata da ritocchi e ridipinture, è stata ora magistralmente restituita al suo fulgore cromatico al Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” (accanto a Torino). Dove il delicato lavoro di recupero, supportato da un’articolata campagna diagnostica, ha pure impegnato (caso che distingue il Centro) gli allievi del corso di laurea magistrale a ciclo unico abilitante in Conservazione e Restauro di Beni Culturali. A svelare invece il significato natalizio dell’Adorazione - a cominciare dal re che s’inginocchia a baciare i piedi del Bambino tenuto in braccia dalla Madonna, in un movimento vorticoso di figure, in un ambiente quasi astratto - ci saranno addirittura i Dottori dell’Ambrosiana, in una serie di appuntamenti: 7-8-14-12-22-28 dicembre e 4-6 gennaio, guidando ad ammirare pure gli splendidi capolavori in tema di Bramantino, Ghirlandaio, Giampietrino, Tiziano. Una mostra diffusa, “Il Cammino dei Re”. Che nella cripta di san Sepolcro si conclude con una selezione di figure di Magi e tre presepi completi con Adorazione di Magi provenienti dal Museo del Presepio di Dalmine. Luogo unico, questo, pure da riscoprire. Fondato nel 1974 da don Giacomo Piazzoli, riunisce bel 900 presepi, realizzati in epoche diverse, dal Settecento ai maestri contemporanei, e provenienti dal mondo. Aperto tutto l’anno, con orari estesi nei mesi di novembre, dicembre e gennaio: concesso ai più piccoli visitatori di divertirsi a cercare gli animali nascosti tra le statuine.

Per restare in Ambrosiana, concerti natalizi il 12 e 19 dicembre, in sala Federiciana. E per vivere il Natale pure in forme alternative al presepio, l’arcivescovo Mario Delpini ha acceso l’albero nel Cortile degli Spiriti Magni (abitato dai grandi della poesia, della scienza, della cultura, che Dante non ha potuto mettere in Paradiso).