In 4mila a Milano al corteo: slogan contro Israele

In 4mila al corteo: slogan contro Israele
In 4mila al corteo: slogan contro Israele

Le previsioni della vigilia parlavano di 1.500 partecipanti, ma alla prova della piazza la manifestazione per la Palestina ha triplicato le stime degli organizzatori, arrivando a superare le 4mila presenze come punta massima del pomeriggio. Per il resto, il corteo di ieri ha rispettato il copione che in tanti si aspettavano di vedere, specie in un momento storico così delicato: slogan durissimi contro Israele, definito senza mezzi termini "Stato terrorista", accuse di "assassino" a Netanyahu, cori per "l’Intifada fino alla vittoria" e fischi al Comune per la decisione di esporre a Palazzo Marino la bandiera con la stella di David e quella arcobaleno della pace. All’appuntamento di piazza Duca d’Aosta si presentano in diverse centinaia: tra le scale che portano alla fermata Centrale del metrò e la Mela di Pistoletto, i manifestanti scandiscono "Palestina libera, Palestina terra mia", stretti attorno al furgone che farà da apripista.

Sventolano anche i vessilli di altri Stati arabi: dal Marocco all’Algeria, dalla Tunisia alla Siria. E poi ci sono i simboli di Rete antifascista, movimenti anti-sfratti, Cobas e realtà antagoniste di Milano e Monza. Si parte alle 15.30, con un rigido servizio d’ordine in pettorina gialla che dirotta sui marciapiedi chi cammina davanti al veicolo di testa dell’Associazione palestinesi d’Italia: il serpentone, aperto dallo striscione "Fermiamo il genocidio. Salviamo Gaza", imbocca via Vitruvio, per poi svoltare dopo alcune centinaia di metri a sinistra in via Settembrini. Minuto dopo minuto, la folla aumenta, fino a contare più di 4mila persone. A monitorare la situazione ci sono i funzionari dell’ordine pubblico e della Digos, con gli agenti del Reparto mobile in testa e in coda e in alcuni punti intermedi del tragitto.

Nella pancia del corteo si notano tanti giovani, quasi tutti nati in Italia da genitori immigrati: alcuni hanno il cappuccio della tuta calato sulla testa, altri hanno il volto coperto. Alla fine, non si registrerà nessun momento di tensione. I partecipanti procedono a passo spedito, percorrendo via Doria, piazzale Loreto (dove viene intonata "Bella Ciao"), via Padova e via Giacosa, per arrivare qualche minuto prima delle 17 alla destinazione concordata, davanti ai cancelli del parco Trotter. È il momento degli interventi finali, i cui contenuti non si discostano dagli slogan scanditi in continuazione durante il tragitto: "Free free Palestine", "Israele Stato criminale". Frasi scritte pure sui muri del quartiere con le bombolette al termine della sfilata. "Israele ha ucciso più di 700 bambini in meno di una settimana – uno dei messaggi dal palco –. Sta compiendo un vero genocidio con la complicità dell’Occidente, che diffonde notizie false e vieta le manifestazioni in solidarietà alla Palestina. Ma questa piazza è la migliore risposta a chi espone la bandiera israeliana davanti al Comune: il popolo italiano è con la Palestina".

Nicola Palma

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