Aveva importato un chilo di hashish dalla Spagna, ma è stato beccato durante un’operazione antidroga della guardia di finanza di Varese, che ha intercettato la spedizione arrivata alla Cargo City dell’aeroporto di Malpensa proveniente dalla Spagna. A finire in manette un sestese, che in casa nascondeva altra droga per un totale di due chili della stessa sostanza, materiale per il confezionamento (una sigillatrice e sacchetti sottovuoto, confezioni in cartone relativi a spedizioni tramite corriere), un bilancino di precisione, quattro telefoni cellulari attivi e 12mila euro in contanti. Dai primi accertamenti è emerso che la grossa disponibilità economica, incompatibile con la condizione di disoccupato per aver rifiutato un’opportunità di lavoro che gli era stata offerta, sarebbe derivata da un’attività di spaccio abituale.
Il sestese era solito acquistare droga dall’estero, per poi riconfezionarla e spedirla ai clienti con veri e propri servizi di home delivery. Il consumatore ordinava le dosi attraverso una nota piattaforma social, pagava e forniva l’indirizzo.
Sulla piattaforma il sestese riceveva anche recensioni per la qualità della merce e del servizio: "Fratello sto hash veramente top, sapore pulito e dolce e high consistente". Dai primi accertamenti, l’indagato si serviva di almeno quattro identità differenti per potere svolgere in incognito l’attività illecita e usava anche un cellulare abbinato al nominativo della madre. Le fiamme gialle hanno così impedito la distribuzione di circa 2 chili di droga, da cui si sarebbero potute ricavare 5mila dosi, per un profitto stimato di almeno 50mila euro.
La.La.