Impiego povero, salario minimo "Qui non risolve i problemi Agire sul costo della casa"

Il giuslavorista Del Conte: edilizia convenzionata e regole stringenti sugli affitti brevi. Le proposte delle coop di costruttori. L’assessore: Pgt più orientato al social housing.

Impiego povero, salario minimo  "Qui non risolve i problemi  Agire sul costo della casa"
Impiego povero, salario minimo "Qui non risolve i problemi Agire sul costo della casa"

"Una legge sul salario minimo non risolverebbe il problema degli stipendi di Milano, troppo bassi rispetto al costo della vita. Sarebbe meglio agire, piuttosto, sul tema della casa e dei servizi con un’ampia riflessione politica. Gli immobili, con i valori raggiunti, non sono accessibili neanche per chi ha un reddito medio". Ne è convinto il giuslavorista Maurizio Del Conte, presidente di Afol Met, a capo dei centri per l’impiego nella Città metropolitana, che osserva da Milano il dibattito nazionale sul salario minimo. "Il rischio per Milano è quello di abbassare ulteriormente l’asticella degli stipendi – sottolinea – tenendo conto anche del problema della concorrenza al ribasso e dall’effetto dumping innescato dai cosiddetti contratti collettivi pirata". Le retribuzione medie, a Milano, sono più alte rispetto al resto d’Italia. Ma è più alto anche il costo della vita. Un sistema che schiaccia quell’ampia fascia di lavoratori poveri, e innesca anche una fuga dal pubblico impiego. "Per disegnare una possibile soluzione – prosegue Del Conte – bisognerebbe partire dal costo della casa, con edilizia convenzionata per offrire abitazioni a prezzi accessibili e regole sugli affitti brevi". Una questione che è anche al centro delle proposte avanzate, alla luce dell’avvio del processo di modifiche al Pgt, dal Consorzio Cooperative Lavoratori (Ccl), per "case abbordabili e realizzabili".

"A partire dal terzo trimestre del 2021, a Milano si è assistito ad un progressivo rallentamento della produzione di edilizia residenziale sociale (Ers) causato da una crescita esponenziale dei fattori di costo rendendo tale attività insostenibile in assenza di ulteriori fattori compensativi – spiega Claudio Palmerini, direttore generale del Ccl –. L’impatto strutturale dell’aumento

dei prezzi sull’Ers ha reso opportuno avanzare proposte formali per una riforma organica del sistema che ne possa promuovere il rilancio". Per le aree sopra i 10.000 metri quadrati la proposta è di portare la quota di convenzionata Ers e ordinaria al 50%: il 20% in affitto, con calmieramento dei canoni al 3,5% del costo di vendita della ordinaria. Il 10%, invece, da destinare alla vendita. Per le aree tra 5.000 e 10.000 mq, ipotizzare una quota convenzionata Ers e ordinaria pari al 40% della superficie diversificando in tre quote:

Ers in affitto 10%, con calmieramento dei canoni al 3,5% del costo di vendita della ordinaria. Ers in vendita 10%. Ordinaria in vendita 20%, con differenziazioni del prezzo in funzione di tre fasce omogenee di città. "Il timore è che il costo attuale della casa possa giocare a sfavore della città – spiega Alessandro Maggioni, presidente del Ccl – allontanando talenti ed eccellenze che rendono Milano la città attrattiva che è sempre stata".

Una risposta è arrivata, durante l’incontro, dall’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi. "Siamo in fase di revisione del Pgt – ha spiegato – e uno dei motivi che ci ha spinti in questa direzione è proprio l’obiettivo di incrementare la possibilità dell’abitare a prezzi equi, regolando e aumentando la disponibilità di alloggi in

edilizia sociale soprattutto per soddisfare la domanda di giovani, studenti, nuove famiglie, anziani in difficoltà. Tra i temi che stiamo trattando, quindi, c’è quello della diminuzione della soglia che rendono obbligatoria la realizzazione dell’Ers, oggi fissata a 10mila mq, come quello della definizione di nuovi sistemi di agevolazione per offerte di edilizia in affitto a prezzi calmierati e per il rilancio dell’edilizia convenzionata. Avremo un Pgt – ha concluso – ancora più orientato all’housing sociale e maggiormente in grado di rispondere alla questione abitativa".

Andrea Gianni