Sono stata vittima di bullismo per tre anni. "Ho litigato con una mia amica", dicevo a casa. Cominciai a graffiarmi e a tagliarmi. Non faceva poi così tanto male. La mia famiglia non se ne accorgeva. Poi incontrai un ragazzo e non mi tagliai più. Mi legai molto a lui. In terza media mi chiese una prova d’amore: "Se mi ami davvero mandami delle foto, sarà il nostro bellissimo segreto". Dopo un po’ di insistenze gli mandai delle foto intime ma non bastava mai... Il nostro rapporto cambiò e decisi di lasciarlo. Lui fece vedere le mie foto ai suoi amici. Presto quelle immagini viaggiarono su Whatsapp. Tutto il paese sapeva. Mi sentivo male e non riuscivo a parlarne con i miei. Una sera ingoiai 5 pasticche di sonnifero e mi portarono alla guardia medica. La mia famiglia denunciò tutto ai carabinieri. Le immagini continuano a tornare in qualche chat ma sempre di meno. Oggi vado alle superiori e sto cercando di ricominciare, anche con l’aiuto di uno psicologo.
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