Morte di Imane Fadil, paura radioattività: è il giorno dell'autopsia

Prima un prelievo dei tessuti. Medici legali con maschere e camici piombati. Le ipotesi: avvelenamento o malattia rara

Imane Fadil

Imane Fadil

Milano, 20 marzo 2019 - E' il giorno dell'autopsia sul corpo di Imane Fadil, la modella marocchina morta in circostazne misteriose l'1 marzo all'Humantias di Milano. Come è stato confermato dai vertici della Procura, stamani i consulenti nominati procederanno a prelevare porzioni di tessuti degli organi interni della ragazza per verificare l'eventuale presenza di attività radioattiva. Dopo di che, a seconda del risultato degli esami, si effettuerà l'autopsia che per cautela avverrà con modi davvero rari perché non si può escludere che la ragazza possa aver ingerito sostanze radioattive e quindi potenzialmente pericolose. E dunque, sale dell’ospedale e dell’obitorio schermate, maschere e camici piombati, persino l’intervento del nucleo antibatteriologico dei vigili del fuoco. 

Intanto, c’è un’inchiesta aperta per omicidio volontario, il procuratore Francesco Greco ha parlato di sospetto avvelenamento elencando almeno quattro metalli pesanti (con valori ben oltre il normale) che la 34enne ex olgettina morta lo scorso primo marzo all’Humanitas, aveva sicuramente nel sangue. Ieri però in Procura hanno spiegato che per la strana morte della modella teste d’accusa del processo Ruby ter, l’ipotesi della malattia rara e quella del veleno sono sullo stesso piano e "hanno pari dignità".

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