
di Paolo Mattelli
L’oratorio Sacro Cuore di Busto Garolfo spegne quest’anno cento candeline e per celebrare il secolo di vita ha organizzato undici giorni di festeggiamenti ininterrotti. Dop lo stop imposto dall’epidemia di Sars-Cov19 dallo scorso 27 maggio all’oratorio bustese è festa grande. In campo centinaia di volontari per organizzare il servizio ristoro l’intrattenimento musicale e gli immancabili quattro salti in pista da ballo. Per molti di loro non è stato facile ripartire con l’organizzazione di un evento di questo tipo dopo un così lungo periodo di pausa, sono infatti migliaia le persone che ogni sera transitato per il cortile di via Mazzini alla ricerca di un po’ di serenità e spensieratezza, la buona volontà non manca e tutto sembra promettere bene. Da oltre cinquemila duecento domeniche l’oratorio spalanca le sue porte per accogliere la gioventù del territorio.
Le prime tracce di una struttura destinata all’accoglienza dei ragazzi risalgono al 1896 con un documento conservato negli archivi parrocchiali. Il debutto così risale però al 1922 e porta la firma del prevosto Crespi che facendo appello alla generosità dei cittadini bustesi riesce a realizzare un edificio per accogliere i ragazzi durante i freddi mesi invernali e dove svolgere catechismo, teatro, musica e vedere qualche film. Cento anni trascorsi tra il vociare di giovanissimi e la maturità dei più grandi investiti del grande ruolo di educatori. L’oratorio bustese ha sfornato per anni sacerdoti e religiose diventando una fucina di vocazioni destinate a portare la loro esperienza nei luoghi più remoti della terra.
Molte cose sono cambiate dai primi anni di vita dell’oratorio Sacro Cuore, nel 1969 anche lo sport era entrato a grandi passi nella vita della struttura parrocchiale con la nascita del Centro Sportivo Giovanile che oggi contribuisce attraverso l’attività sportiva a educare i ragazzi. "Una casa sulla roccia" recita lo slogan coniato per i festeggiamenti, un edificio che nonostante tutte le intemperie non crolla perché costruito su solide fondamenta.
Oggi l’oratorio è quel fiume di magliette gialle che ogni giorno cucina, serve ai tavoli, pulisce e organizza le serate, anteprima del grande impegno con il centro estivo che prenderà il via entro poche settimane. Una grande esperienza anche per i sacerdoti coadiutori che ieri l’altro hanno ricordato la loro esperienza, don Alberto Beretta, Don Nando Sarcinella e don Marco Basilico non hanno fatto mistero del grande entusiasmo che ha caratterizzato la loro vita oratoriana. Tutti ad augurare cento di questi giorni al grande vecchio che per un secolo ha saputo custodire ed educare tanti giovani, simbolo oggi di speranza per il mondo intero e testimonianza per le future generazioni. La festa si concluderà lunedì 6 giugno con lo spettacolo pirotecnico fino ad allora gran divertimento ogni sera per tutti.