Il trapper Shiva sparò e ferì due rivali: sceglie il rito abbreviato per lo “sconto“

Il trapper Shiva, accusato di tentato omicidio a Settimo Milanese, ha scelto il rito abbreviato con sconto di pena. La difesa afferma che si è difeso da aggressioni. Il processo riprenderà il 19 giugno.

Il trapper Shiva sparò e ferì due rivali: sceglie il rito abbreviato per lo “sconto“

Il trapper Shiva sparò e ferì due rivali: sceglie il rito abbreviato per lo “sconto“

Processo a porte chiuse e sconto di un terzo sulla pena in caso di condanna. Il trapper Shiva, all’anagrafe Andrea Arrigoni, ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato per la sparatoria dell’11 luglio a Settimo Milanese. L’artista, 24 anni, avrebbe sparato alle gambe a due rivali davanti alla sua casa discografica e dovrà rispondere dei reati di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione di una pistola. In completo elegante, il trapper era presente ieri mattina all’udienza davanti ai giudici dell’ottava sezione penale del Tribunale, che hanno accettato la richiesta del rito alternativo. I difensori Daniele Barelli e Marco Campora hanno potuto avanzarla dopo che alle imputazioni si è aggiunta, alla scorsa udienza, l’accusa di ricettazione. Finito in carcere a ottobre, Shiva ha ottenuto i domiciliari a fine febbraio. Nel periodo in cella il trapper – con milioni di follower sui social – è diventato papà, comunicando la notizia ai fan tramite una lettera al figlio condivisa dal suo staff su Instagram. "Oggi è il giorno più bello della mia vita – scriveva –, ma allo stesso momento il più triste". Secondo la difesa, Shiva "non ha fatto altro che difendersi dalle violente aggressioni" dei due ragazzi feriti nella sparatoria, entrambi lottatori di arti marziali e vicini al trapper Rondo Da Sosa. Avrebbe sparato "più volte" ai rivali con un’arma mai trovata, "puntando i corpi". Il processo riprende il 19 giugno. F.Z.

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