Il tetto del Policlinico (all’ombra delle nomine)

MILANO Il blocco Nord è arrivato al tetto, il Sud lo farà "a brevissimo", poi toccherà al corpo centrale col...

Il tetto del Policlinico (all’ombra delle nomine)

Il tetto del Policlinico (all’ombra delle nomine)

Il blocco Nord è arrivato al tetto, il Sud lo farà "a brevissimo", poi toccherà al corpo centrale col giardino terapeutico in cima, lasciato per ultimo per mantenere uno spazio di cantiere che è merce rara nel pieno centro di Milano dove si sta costruendo il Nuovo Policlinico di Milano. Il monoblocco progettato dagli architetti Boeri, Barreca e La Varra darà il la una riorganizzazione della Ca’ Granda, concentrando tutte le attività chirurgiche e la maggior parte delle degenze (ma preservando, ricorda il direttore generale Ezio Belleri, quella separazione che è stata "determinante durante la pandemia"): si torna così all’idea originaria "del fondatore Francesco Sforza nel 1476", ricorda Marco Giachetti, presidente della Ca’ Granda, annunciando che sarà intitolato al duca il nuovo edificio.

Il cronoprogramma prevede di completare il monoblocco a fine 2024 e di farvi entrare il primo paziente entro la metà del 2025, ma intanto la prima promessa di arrivare al tetto entro la fine di quest’anno è stata mantenuta "e non era scontato", sottolinea Giachetti, ricordando la posa della prima pietra a novembre 2019, poco prima della pandemia che ha rallentato i lavori di "almeno un anno e mezzo. Dobbiamo completare questo grande progetto per dare a Milano, e a tutto il nostro personale, un’opera attesa da oltre 15 anni".

Il presidente dell’Irccs, in scadenza a fine anno così come il direttore generale, non nasconde di voler restare: "A chi non piacerebbe tagliare il nastro di un’opera che ha fatto partire, però non dipende da me. La politica sicuramente deciderà nel modo migliore e, spero, guardando il merito. Io quello che potevo l’ho fatto ed è qui, da vedere. Ci ho messo impegno, voglia, energia, tanta passione e amore per il Policlinico". Secondo i rumors, sulla futura presidenza della Ca’ Granda è in corso un braccio di ferro tra la Lega, che sostiene Giachetti, e Fratelli d’Italia, che ha voluto in cda il primario pensionando della Mangiagalli Fabio Mosca. L’assessore al Welfare Guido Bertolaso ieri, parlando con i giornalisti, ha liquidato le indiscrezioni uscite sulla stampa con un sorriso: "Devo farvi i complimenti, per la prima volta nel totonomine non ne avete azzeccato uno".Gi.Bo.