BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Il sergente disperso in Russia La piastrina torna ai pronipoti

Recuperata la medaglietta metallica di Carlo Sacchi, morto nel ’42: oggi la consegna agli eredi

di Barbara Calderola

Mercoledì 16 dicembre 1942. È il giorno dell’operazione Piccolo Saturno, la tragica offensiva dell’Armata Rossa sul Don contro l’Asse. Un bagno di sangue per migliaia di giovani soldati italiani di cui si perderà ogni traccia. Il colpo di reni per sparigliare le carte nell’assedio di Stalingrado stretto dalla Sesta armata tedesca che ha spezzato tante giovani vite.

Il filo della memoria 79 anni dopo è intatto. È così lungo il viaggio del piastrino di un soldato di Cernusco, Carlo Sacchi, uno dei tanti che ha pagato con la vita la follia della guerra e che oggi torna a casa. L’Armir, nome in codice dell’ottava Armata italiana in Russia, fu investita da una potenza di fuoco mai vista. Iniziò così per i soldati mal equipaggiati una drammatica ritirata in cui intere unità scomparvero, chi in battaglia, chi fra le nevi e il gelo della steppa. Fra loro il giovane sergente originario di Greco, che quando nacque faceva comune, trapiantato con la famiglia sul Naviglio, dove ancora oggi vivono i pronipoti.

La storia della sua piastrina, la medaglietta metallica che identifica i combattenti, comincia tre anni fa, la placca con il nome e la matricola viene ritrovata a Voronez e, grazie al gruppo “Armir, ritorno dall’oblio“, quel che resta del sottufficiale del Terzo reggimento Bersaglieri sarà riconsegnato alla famiglia.

Le ricerche per rintracciare gli eredi sono state complesse e, ora che sono stati trovati, il sindaco Ermanno Zacchetti ha organizzato un momento che certamente toccherà il cuore della città. "Riannodiamo un altro filo della memoria – dice – un patrimonio prezioso per la comunità e il Paese".

La grande storia che si intreccia a vicende personali, strappi, dolori e lutti di una generazione chiamata al fronte e mai più tornata. "Sacrifici che abbiamo il dovere di ricordare perché ci riguardano da vicino, per non dimenticare chi ha dato la vita in terre lontane scomparendo per tanto tempo. Oggi è il giorno di un piccolo miracolo".