
Enzo Maraio, 46 anni, segretario nazionale del Partito socialista italiano
Enzo Maraio, segretario nazionale del Psi, perché avete messo al primo posto la parola "sicurezza" nel vostro ultimo forum milanese di sabato?
"Io credo che la sinistra possa e debba recuperare credibilità e capacità di comprendere i sentimenti dei cittadini su alcuni temi. Occorre compiere una svolta sulla sicurezza. Non possiamo più permetterci di far declinare questo tema, in maniera ideologica, dal centrodestra, che non ottiene risultati e produce solo una serie di normative restrittive che non aumentano la sicurezza delle persone. È questa la sfida che noi lanciamo: la sinistra non si deve più rappresentare solo come la sinistra dei diritti, ma anche come la sinistra dei doveri".
La linea del Pd sulla sicurezza non vi convince?
"Su questo come su altri temi, ad esempio la giustizia e il garantismo, abbiamo sensibilità diverse rispetto al Pd. Bisogna trovare punti di sintesi, comprendere le ragioni dei ragazzi che protestano nelle piazze ma avere il massimo rispetto per le persone che portano la divisa. Lo diciamo in maniera costruttiva a tutto il centrosinistra. Vogliamo riflettere insieme alla segretaria del Pd Elly Schlein per costruire una sinistra unita e plurale che si occupi anche di sicurezza".
Il Psi si sente una componente del centrosinistra sia a livello nazionale che milanese?
"Noi siamo radice e non cespuglio della sinistra italiana. Siamo all’interno del centrosinistra e vogliamo rimanerci. Siamo alleati leali. Con questo sistema elettorale nazionale, peraltro, non è possibile immaginare un terzo polo. Noi vogliamo battere le destre, ma il centrosinistra deve cambiare, non deve inseguire il populismo ma il riformismo. Siamo per il primato della politica".
A proposito di primato della politica, siete favorevoli o contrari al decreto Salva Milano?
"Considero di buon senso la proposta del presidente dell’Anci Manfredi: approvare il Salva Milano al Senato e lavorare su una legge quadro sull’urbanistica. Noi siamo contrari al Salva Milano se qualcuno, nel centrodestra, lo intende come un contenitore generalista non solo per sbloccare la situazione a Milano ma per far rientrare condoni vari in altre aree del Paese".
Il Psi ha scelto di mettere nella tessera del 2025 l’immagine di Bettino Craxi. È ora di rivalutare la figura dell’ex premier socialista, milanese doc?
"Sì. Il significato di mettere Craxi e garofano sulla tessera non è nostalgia ma è costruzione di futuro. A sinistra c’è la necessità di avviare un dibattito su Bettino. Se autorevoli giornalisti come Cazzullo, Martini e Franchi parlano di Craxi come “ultimo leader“ credo che siano maturi i tempi per fare i conti con la storia recente del nostro Paese, a partire da Tangentopoli. La prospettiva finale dev’essere l’unità delle sinistre con un confronto senza pregiudizi e partigianerie con Elly Schlein. Lo stesso recente messaggio di Mattarella su Craxi (“una personalità rilevante degli ultimi decenni del Novecento italiano“, ndr) è stato emblematico".
È tempo anche di dedicare una via di Milano a Craxi?
"Non ho dubbi che i tempi siano maturi per questa decisione. Ma non limitiamo il dibattito sulla rilevante figura di Craxi a una scelta sulla toponomastica".
Alle prossime Comunali milanesi rivedremo il simbolo del Psi nella scheda elettorale?
"Sì. È una promessa e un impegno. Rilanceremo il Psi in città".