ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Il progettista dei campus: "Impasse non solo sul lusso. Pagano anche gli studenti"

L’architetto Nicola Nasini: preoccupati, i tempi già lunghi rischiano di diventare infiniti "La Scia non è un’autocertificazione, in municipio approfondimenti sempre scrupolosi" .

Il progettista dei campus: "Impasse non solo sul lusso. Pagano anche gli studenti"

Il progettista dei campus: "Impasse non solo sul lusso. Pagano anche gli studenti"

"I ritardi nella gestione delle pratiche edilizie sono una questione annosa. Ma il momento delicato che sta attraversando l’urbanistica, dopo le inchieste della Procura, rischia di allungare i tempi. L’impasse non riguarda solo gli immobili di lusso. In ballo ci sono anche la realizzazione di nuovi alloggi a prezzo convenzionato per gli studenti che l’amministrazione riconosce, nel piano regolatore, come di “interesse pubblico generale“". Parole dell’architetto Nicola Nasini, 61 anni e titolare dello studio NA-Nasini Architetti, che ha realizzato importanti operazioni immobiliari nel real estate, anche per conto di fondi e investitori stranieri. Lo studio si occupa anche di progettazione di studentati. Come la residenza per studenti “Collegiate Milan North” di via Frigia, nei pressi dell’università Bicocca, inaugurato a gennaio 2023. Si tratta di una delle più grandi residenze temporanee per studenti, con 700 posti letto e spazi comuni davvero speciali all’interno, come la spa e il cinema.

Avete altri progetti di residenze universitarie in corso?

"Certamente, riguardano due studentati in zona Bovisa, a due passi dal Politecnico, da realizzare in convenzione col comune di Milano. Complessivamente le due strutture offriranno, quando saranno ultimate, quasi mille posti letto. Le pratiche edilizie però giacciono negli uffici tecnici ferme da due anni per questioni squisitamente burocratiche: non solo non è partito il cantiere ma siamo ancora in attesa che venga rilasciato il permesso di costruire convenzionato. Questo per dire che le lungaggini non sono una novità legata alle inchieste, ma una questione che si trascina da tempo".

Quali scenari si aprono, per voi, dopo le inchieste?

"Dopo il terremoto delle inchieste, la preoccupazione è aumentata sensibilmente. Abbiamo letto sui giornali dei 150 fascicoli attenzionati dal Comune e il timore è che possano rientrare anche i nostri interventi, anche se al momento non lo sappiamo. La maggior parte degli investitori, soprattutto stranieri, in questo momento si è fermato: credo che questo sia fonte di timori anche per Palazzo Marino. Purtroppo devo dire che a fare chiarezza non aiutano certe ricostruzioni semplicistiche della vicenda".

Si spieghi meglio.

"Ho letto le motivazioni della Procura, sono questioni tecniche molto complesse. Purtroppo su alcune testate talvolta mi è capitato di leggere delle superficialità. Ad esempio si è scritto che il via libera ad alcuni

interventi residenziali sia stato dato tramite una “Scia art.23“ descritta come semplice autocertificazione. Così sembra che il professionista da un giorno all’altro, con un semplice foglio con carta bollata, abbia l’autorizzazione per far partire i cantieri. Ma le cose non stanno in questi termini: l’ufficio tecnico del Comune effettua istruttorie approfondite alle pratiche presentate. Lo stesso progetto deve essere valutato dalla Commissione Paesaggio, dove viene discusso e rivisto anche svariate volte. Il punto è che con la Scia in circa 3 mesi si può avviare un cantiere mentre per il permesso di costruire può passare più di un anno. Ad ogni modo il via ai lavori non è mai dato con superficialità, da parte di un professionista, visto che ne assevera la conformità edilizia a tutti gli effetti di legge".