
Abbattimento edificio scolastico Paolo Frisi per la costruzione del Liceo Giovanni Gastel
"Non ci credeva nessuno all’inizio: quando raccontavamo che qui, a Quarto Oggiaro, sarebbe stata costruita una scuola nuova, la più bella d’Italia, tutti ci dicevano, “Massì, passeranno 40 anni“. E invece, eccoci qui". Via Amoretti 61, undici in punto, pinza demolitrice in azione per abbattere il vecchio edificio del Frisi, che lascerà il posto al nuovo liceo Gastel. Un intervento da 26.400.000 euro, il più grande finanziato da Città Metropolitana con i fondi del Pnrr. Aule, laboratori, spazi di socializzazione, teatro di posa per gli indirizzi liceali del Frisi, ovvero l’artistico e l’economico-sociale, e in futuro potrebbero nascerne di nuovi. "Il nostro motto al primo open day era “il liceo che non c’era“ – ricorda Alessandro Fato, coordinatore didattico della scuola ora intitolata al fotografo Giovanni Gastel –. Il quarto liceo artistico di Milano era nato per far fronte all’esubero di iscrizioni negli altri tre, grazie alla determinazione del preside Luca Azzollini: contavamo di aprire una sola classe, sono nate sei prime". Anche se non è stato facile all’inizio.
"Ho dovuto chiamare i genitori uno ad uno, li ho convinti tutti a venire a Quarto Oggiaro e alla fine hanno creduto nel progetto – sorride Fato –. L’11 gennaio avremo il prossimo open day, porterò le famiglie sulla terrazza per mostrare da lì i cantieri e il futuro prossimo del Gastel. Quando si investono così tanti soldi nella scuola c’è da rallegrarsi. Il fatto che venga fatto a Quarto Oggiaro è la dimostrazione che esiste una nuova centralità, non siamo più un quartiere di dubbia fama, in un posto isolato di Milano. Gli studenti vengono dal centro. All’inizio lo facevano perché non c’era posto altrove, adesso perché ci scelgono". Ci sono tutte le curvature dell’arte, il design dell’arredamento e del legno, il design della moda. C’è la flessibilità di informatica nel biennio per essere pronti a un mondo e a professioni che cambiano. Ci sono i corsi pomeridiani, che continuano fino a sera. Si conta di organizzare anche lezioni per adulti, per rispondere alla fame d’arte. "Oggi è una data storica per il quartiere e per Milano – sottolinea Roberto Maviglia, consigliere di Città Metropolitana con delega all’edilizia scolastica –. Comincia l’abbattimento di questa struttura degli anni Settanta e la ricostruzione. Nel 2025 consegneremo la scuola, nel 2026 la palestra". "Sarà una scuola aperta al territorio, che si sta rigenerando – conclude il coordinatore didattico del liceo Gastel –, qui accanto ci saranno studentati per gli universitari e un parco. La scuola è un presidio di vita, legalità, vivacità".