GIULIA BONEZZI
Cronaca

Il Pd al Sempione. Schlein con il sindaco: "Qui diritti e speranza. Milano test elettorale"

In migliaia per la segretaria dem. "La risposta a chi vuole sfasciare l’Europa". Sala: "Il risultato delle urne vale anche per la città". E lancia l’assessore Maran.

Il Pd al Sempione. Schlein con il sindaco: "Qui diritti e speranza. Milano test elettorale"

"A Milano ha stravinto la piazza della speranza", decretano la segretaria lombarda del Pd Silvia Roggiani e il suo omologo metropolitano Alessandro Capelli alla chiusura poco prima delle 18, stimando che ieri all’Arco della Pace ci fossero "cinquemila donne e uomini insieme alla nostra segretaria Elly Schlein, il nostro sindaco Beppe Sala, le candidate e i candidati" alle elezioni europee del prossimo weekend. "Di fronte a una destra che vuole sfasciare l’Europa e togliere i diritti alle persone, ancora una volta Milano ha dato la sua risposta", aggiungono Roggiani e Capelli che, dal palco, ha voluto ricordare al generale Vannacci "altro che X Mas, Milano è medaglia d’oro per la Resistenza!". I sostenitori nella piazza dem erano più probabilmente tra mille e duemila, ma è indiscutibile la vittoria schiacciante nel derby contro le trecento anime che hanno assistito al comizio della Lega dietro il Duomo.

Tranne che per le contestazioni, che al netto dei sospetti mal riposti da alcuni supporter dem su un gruppo d’innocenti cantori spagnoli con piuma sul cappello, qui si limitano al tentativo di una manciata di tizi visibilmente ubriachi (uno brandisce una pila di bicchieri da cocktail vuoti come prova a carico) d’infilarsi in piazza al grido ducesco "Vincere! E vinceremo", salvo recriminare biascicando di "libertà d’espressione" quando le forze dell’ordine li allontanano. Comunque non se ne accorge quasi nessuno, perché il popolo dem, dopo aver accolto Schlein con il solito affetto, visto raramente per altri segretari almeno da che esiste il Pd, ascolta attentissimo i candidati della circoscrizione Nord-Ovest, sfidando il primo vero sole estivo o riparandosi all’ombra dell’Arco e del casello daziario (l’età media non è bassissima).

E applaude a scena aperta, tra gli altri, la capolista Cecilia Strada che sottolinea come il prossimo weekend si scontreranno "due visioni del mondo radicalmente diverse", e Alessandro Zan che ricorda che "a poche centinaia di metri c’è una piazza dell’odio che propone la segregazione delle persone con disabilità e considera non normali quelle della comunità Lgbtq+" – "Forze che vogliono stare nelle istituzioni europee per svuotarle", aggiunge Irene Tinagli.

Da che parte starà Milano? Il sindaco Beppe Sala a margine non si sbilancia ("Lo vedremo tra una settimana"), ma sottolinea che il risultato di queste Europee sarà "molto importante per Milano. Io spero che stia dalla nostra parte, ma più che stigmatizzare i comportamenti degli altri a me interessa vincere", aggiunge, spiegando che "sto aiutando tutti i candidati. Chiaro che supporto Maran (Piefrancesco, assessore in enrtambe le sue giunte, ndr) che lavora con me, è un passaggio che merita e di cui ha anche bisogno". "La nostra chance per competere in un mondo multipolare si chiama Europa. Per noi che amiamo questa città queste elezioni sono importantissime, portate la gente a votare", ripeterà Sala dal palco. Lo stesso appello alla mobilitazione arriverà dalla segretaria Schlein, che invita il popolo dem a firmare per la legge d’iniziativa popolare sul salario minimo ma soprattutto a convincere "chi pensa che col suo voto non farà la differenza, può farla eccome! Abbiamo due avversari: uno è la destra ma l’altro, silenzioso e insidioso, è l’indifferenza".