ALBERTO
Cronaca

Il neoliberty che guarda a Tokyo

Alberto

Oliva

Come viaggiare in Giappone senza prendere l’aereo? Salendo e scendendo lungo i quattro piani del nuovissimo, avanguardistico locale neoliberty nel cuore di Chinatown. Ronin ha aperto in via Alfieri 17 dopo la riqualificazione della piazza, in una zona di Milano che sempre di più ammicca al Sol levante. "Un lavoro di studio e ricerca durato cinque anni e poi un grande sogno che si avvera", raccontano i fratelli Jacopo e Leonardo Signani, fondatori del gruppo "Salva tu Alma" assieme a Guillaume Desforges. L’esperienza è multisensoriale. Il vortice di emozioni inizia al piano terra con il Piccolo Ronin, un cocktail bar ispirato alle architetture della nuova Tokyo. "Ogni drink ha dietro un nome con una storia e uno studio", spiega il bar manager Riccardo Speranza. Ad accompagnarli ci sono i piatti della cultura gastronomica giapponese, alcuni in chiave rivisitata come i gigiyaki chiamati così in onore dello chef Gigi Nastri: deliziosi agemono di polpo con salsa takoyaki. Al primo piano trova sede il ristorante Robatayaki, in cui tutto ruota attorno al barbecue, dove sui carboni frizzano ventresche di tonno e reali di manzo canadese sotto gli occhi dei clienti, che in pieno stile giapponese possono ammirare la cottura mentre accade. Al secondo piano la vera e propria Anima Nascosta di Ronin, fatta di karaoke e divertimento. Al piano ancora superiore ci sono quattro salette private con schermi e microfoni per il karaoke, un salto nel futuro con riferimenti a Blade Runner, giochi di specchi, luci e neon, con un piccolo cocktail & sake bar di Madame Cheng’s, tra luci soffuse e un’atmosfera calda. All’ultimo piano c’è la nicchia del privée, con un camino, eleganti poltrone e sofà, un tavolo da biliardo e un piccolo palco. È il Member’s Club Arcade, un’esperienza esclusiva riservata ai soci. Da Ronin c’è anche l’ibridazione con l’arte, grazie ai display interattivi della The Art Program, community di art social impact.