Il negozio per incassare il Reddito Preso il titolare dell’interner point

I beneficiari illegittimi si recavano al Gazi Network di via Padova 213 per monetizzare subito il sussidio. L’indagine dei carabinieri, l’anomalia dei cittadini somali e la telecamera per inchiodare Solaiman Hassan

Migration

Percepivano il reddito di cittadinanza senza averne i requisiti. E lo monetizzavano tramite acquisti finti con la carta del sussidio in un internet point di via Padova, con il titolare che incassava il versamento senza causale via Pos e restituiva "cash" il denaro ai clienti trattenendo per il disturbo il 15% di provvigione. Il proprietario del negozio, il trentottenne di origine bengalese Solaiman Hannan, in Italia da una decina di anni (in patria ha lasciato una moglie e tre figli), è stato arrestato ieri mattina dai carabinieri del Nucleo operativo del Gruppo per la tutela del lavoro con le accuse di riciclaggio continuato e abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento. La somma che l’uomo avrebbe reimpiegato illegalmente ammonta a circa 213mila euro (è stato disposto dal gip il sequestro per equivalente della somma), mentre la presunta truffa ai danni dello Stato è stata quantificata in un milione e 100mila euro.

Le indagini sono partite nel febbraio del 2021, quando i carabinieri coordinati dal tenente colonnello Loris Baldassarre hanno avviato controlli a tappeto sui beneficiari del reddito di cittadinanza, intercettando così alcune stranezze (un numero molto elevato di cittadini somali tra coloro che lo riscuotevano regolarmente) e decidendo d’intesa con la Procura di approfondire le verifiche a caccia di eventuali illeciti. Una volta accertato che i percettori – che come gli altri avevano autocertificato di essere residenti in Italia da almeno 10 anni e continuativamente nei 24 mesi precedenti alla richiesta – effettuavano "anomali e ricorrenti" acquisti al Gazi network di via Padova 213, i militari sono passati alla fase due dell’inchiesta, con esame di tabulati telefonici, installazione di microcamere nell’esercizio commerciale e acquisti simulati: gli occhi elettronici si sono rivelati fondamentali per ricostruire il meccanismo (ripetuto all’infinito), che portava il titolare a trasformare i soldi digitali della carta reddito in denaro contante quasi come fosse un bancomat. Un’ulteriore conferma della correlazione tra il reddito riciclato e l’internet point è poi arrivata dai movimenti bancari dell’attività. Infatti, rispetto all’anno precedente all’introduzione del reddito, il negozio – che non commercializza beni di prima necessità per cui possono essere impiegate le somme del sussidio – ha fatto registrare un aumento delle transazioni via Pos pari a 215mila euro, passando da un incasso su base mensile di 1.460 euro a circa 23.450 euro (con un incremento percentuale monstre pari al +1600%).

Le persone che hanno fatto acquisti al Gazi Network durante il periodo delle indagini sono 244, tutte straniere. Tra queste, sono 232, di cui quasi tutte con base a Milano, quelle che percepivano il reddito senza averne diritto. Adesso gli indebiti percettori, deferiti alle Procure di Milano, Cosenza, Bergamo, Roma, Brescia, Como e Torino, sono indagati per i reati di falsa attestazione del possesso dei requisiti per la corresponsione del beneficio e truffa aggravata. I restanti dodici, in possesso dei requisiti, sono stati segnalati all’Inps per l’indebito utilizzo del beneficio. L’uomo, secondo quanto emerso dalle indagini, era consapevole di trovarsi davanti a falsi percettori. E anche questi ultimi sapevano benissimo di poter fare affidamento su di lui per prelevare ogni mese.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro