Domani, su Disney+, la serie drama, in sei episodi, Becoming Karl Lagerfeld. In quel di Milano, Daniel Brühl, che interpreta il geniale e misterioso artista, ha svelato diversi retroscena del lavoro.
Come è stato interpretare Lagerfeld? "Molto interessante, soprattutto perché si parla di Karl prima che diventasse famoso. Ho avuto la fortuna di incontrarlo in passato, ho una foto con lui. Ricordo che, in quell’incontro, ho visto da vicino il personaggio che ha creato per proteggersi. Solo quando ho visto i suoi occhi, ho capito che c’era molto altro".
Come si è preparato per questo ruolo? "È stato un lungo processo. Man mano che invecchio sono attratto da nuove sfide. Questa è stata un rompicapo: ho letto le sue tre biografie, ascoltato tantissime sue interviste, ho incontrato suoi vecchi amici. Poi mi sono tuffato a testa in giù, ci ho messo tutto me stesso. Mi sono messo i tacchi e parlavo in francese a pecore e altri animali nella mia tenuta in Spagna... Loro sono stati i primi che mi hanno visto nei panni di Karl".
Un aneddoto sul dietro le quinte…
"Dovevamo girare la prima scena, con Marlene Dietrich, a interpretarla è proprio lei…Era la prima volta che recitavo con quel cast, ero nervoso. Giriamo e, appena finito, torno nella mia stanza dove trovo 150 rose. Chiamo mia moglie: ‘Sono tantissime, in tutti questi anni non te ne ho mai regalate così tante’. Non avevo trovato il biglietto, solo a Parigi ho scoperto che le rose erano di Theodore Pellerin che interpreta Jacques de Bascher, il compagno di Karl. Voleva farmi gli auguri e iniziare una sorta di seduzione. Per la prima volta interpretavo un personaggio che ama un altro uomo. È nata una chimica straordinaria. Ho richiamato mia moglie: ‘Tesoro, credo di essermi innamorato di un uomo’. Lei mi ha risposto: ‘Nessun problema, abbiamo un rapporto aperto’…".
È stato un cattivo nei film Marvel, un pilota di Formula 1 in Rush e ora un genio nella moda in Becoming Karl Lagerfeld. Che sfide cerca per il futuro? "Molte, non sai mai cosa ti capiterà. Non c’è un elenco di personaggi che vorrei... Non è che sogni di essere Napoleone… Ancora oggi, mi fanno proposte che valuto sempre con attenzione. Ora non vedo l’ora di lavorare nel nuovo film di Ruben Östlund (The Entertainment System is Down) che considero un genio. Mi piacerebbe tornare alla regia. Magari la prossima volta ne parleremo". Fabrizio Ponciroli