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Cronaca

Il Ministero avvisa la Regione: "Caccia, norme incostituzionali"

Nel mirino gli anelli per i richiami vivi che saranno acquistati con soldi pubblici

Il Ministero avvisa la Regione: "Caccia, norme incostituzionali"

Il Ministero avvisa la Regione: "Caccia, norme incostituzionali"

Regione Lombardia rischia un (nuovo) ko legale sul fronte della caccia e, in particolare, sul tema degli anellini con i quali devono essere identificati gli uccelli usati dagli stessi cacciatori come richiami vivi, ossia come richiami per attirare le prede. L’ufficio legislativo del Ministero dell’Ambiente ha infatti inviato al Dipartimento degli Affari Regionali una relazione di 10 pagine nella quale si evidenzia la possibile incostituzionalità della legge approvata in Consiglio regionale durante l’ultimo assestamento di Bilancio, appena prima che l’Aula del Pirellone interrompesse i lavori per la pausa estiva. Si tratta della legge nata nell’ambito della Commissione consigliare Agricoltura che ha come presidente Floriano Massardi (Lega) e come vicepresidente Carlo Bravo (Fratelli d’Italia), entrambi cacciatori, gli stessi che hanno fatto sì che il Consiglio regionale approvasse l’impiego di centomila euro di fondi pubblici proprio per l’acquisto e la distribuzione gratuita alle associazioni venatorie degli anellini ora contestati dal Ministero.

Il dicastero dell’Ambiente fa presente quanto segue: "La giurisprudenza della Corte Costituzionale ha affermato che spetta allo Stato (...) stabilire standard minimi e uniformi di tutela della fauna ponendo regole che possono essere modificate dalle Regione esclusivamente – si badi – nella direzione dell’innalzamento del livello di tutela". Ma la legge regionale, così come modificata, "sembra tendere a ridurre in peius (dal latino: in peggio) il livello di tutela della fauna selvatica stabilito dalla legislazione nazionale invadendo illegittimamente la competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema".

La legge lombarda stabilisce che dalla stagione venatoria 2023-2024 l’anello da apporre al tarso degli uccelli usati come richiami vivi debba essere esclusivamente quello rilasciato dalla Regione e prevede che questo sia fatto di plastica con una linguetta di metallo. Per il Ministero dell’Ambiente, però, manca la garanzia che anelli fatti in questo modo siano inamovibili, un requisito invece indispensabile perché possano essere considerati a norma di legge e quindi legali. Non solo: il dispositivo regionale non prevede più la necessità di raccogliere il parere dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica. Da qui il monito: la norma tradisce profili di incostituzionalità.

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