Il maestro non maltrattò i bimbi

Pero, la Corte d’Appello assolve l’educatore. Cancellata la condanna a 2 anni e 8 mesi

Migration

di Roberta Rampini

Assolto dalla prima sezione penale della Corte d’Appello di Milano, il maestro di 65 anni accusato di maltrattamenti nei confronti di una ventina di bimbi di età compresa tra i 2 e i 5 anni di una scuola per l’infanzia di Pero. L’insegnante in primo grado era stato condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere, al netto dello sconto di un terzo della pena previsto per la scelta del rito abbreviato. Nel corso dell’udienza del 13 ottobre, la Procura generale aveva chiesto l’assoluzione, confermata poi dalla Corte stessa. I giudici hanno ravvisato nei comportamenti del maestro solo il reato meno grave, cioè quello delle percosse, non procedibile per difetto di querela. Il reato di maltrattamenti, invece, non sussiste. La sentenza di secondo grado dunque ha ribaltato il verdetto del gup di Milano, Anna Calabi, emesso ad aprile 2019. Nessun commento, per il momento, da parte delle famiglie dei bambini. Gli avvocati delle famiglie, Desirè Gugliandolo e Anna Leggiero, dello studio legale associato di Milano, si limitano a un laconico, "attendiamo le motivazioni della Corte d’Appello per comprendere se e come proseguire nella vicenda". Le motivazioni saranno depositate entro quindici giorni ma intanto la notizia dell’assoluzione ha sollevato molte perplessità e amarezza tra i genitori, che si erano anche costituiti parti civili nel processo. La vicenda del maestro aveva scosso tutta la comunità perché l’educatore era molto conosciuto in paese. Il maestro, che lavorava da 34 anni in una scuola dell’infanzia di Pero, venne arrestato nel novembre 2018, dopo mesi di indagini e diversi episodi ripresi dalle telecamere nascoste nelle aule: schiaffi, calci in testa, maltrattamenti ma anche insulti, come "ora ti do io un motivo per piangere se non la smetti, balordo", a chi non dormiva o si azzardava a confortare chi piangeva.

Dal giorno dell’arresto, l’uomo è ai domiciliari nella sua abitazione di Milano. Aveva rassegnato le dimissioni dal suo incarico e al suo posto era arrivata una nuova insegnate. Molti dei bambini, soprattutto quelli più piccoli, nei mesi successivi avevano avuto bisogno di incontri con lo psicologo per affrontare e superare il trauma. Ora la sentenza di secondo grado riapre una vicenda che molti vorrebbero dimenticare.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro