BARBARA CALDEROLA
Cronaca

"Il grande coraggio di Giulia" Premio in teatro dalla sua gente

Emozione al Trivulzio per la melzese Terzi, campionessa paralimpica di nuoto. Il sindaco: un esempio

di Barbara Calderola

La malattia non l’ha piegata. Anzi, è diventata una campionessa di nuoto e al Trivulzio è standing ovation per Giulia Terzi, due ori, due argenti e un bronzo alle Paralimpiadi di Tokyo e quattro ori agli europei. Un orgoglio per Melzo dove l’atleta è nata. Il sindaco Antonio Fusè le aveva scritto ad agosto per complimentarsi dei suoi successi, e lei, la dottoressa con doppia laurea, in Scienze politiche e in Giurisprudenza presa con il massimo dei voti tre giorni dopo il rientro dal Giappone, l’aveva immediatamente ringraziato. "Mi ha colpito la sua umiltà", racconta il primo cittadino che con la giunta ha deciso di insignirla con la benemerenza civica. È l’ambrogino di casa che Giulia conquista dal palco con una forza e un entusiasmo che stregano il pubblico. Tutti i piedi per la 26enne costretta in sedia a rotelle da una scoliosi congenita con tante complicanze e una passione per la ginnastica artistica abbandonata per la piscina, "più adatta a me", ha spiegato.

"Il suo coraggio è un esempio per tutti. Giovani e adulti. Abbiamo molto da imparare", ha detto Fusè, sabato sera, durante la cerimonia di consegna delle onorificenze, d’accordo con il pubblico scattato in piedi con ammirazione. "Sono su questa sedia dal 2018, ma mi sono sempre sentita uguale a tutti gli altri, non ho mai rinunciato a niente, riesco a fare tutto quello che facevo prima. Il trucco sta nel capire che bisogna guardare tutto da un’altra prospettiva". Parole arrivate dritte al cuore della platea. Insieme a lei sul palco altri cinque nomi illustri, "melzesi che portano in alto il nome della città". Due gruppi, l’Università del tempo libero, "da 15 anni impegnata a divulgare la cultura in tutte le sue forme", e gli Amatori di bocce "una realtà dinamica che ha saputo attirare tanti giovani". E poi tre singoli, in doppia veste per Romeo Barindelli, "a lungo presidente Avis e artista apprezzatissimo", Santo Zumbino, "sarto di fama internazionale impegnato nella formazione di nuove generazioni di modellisti" per chiudere con il sindacalista Luigi Bertoli "sempre in prima linea per i diritti dei lavoratori, soccorritore generoso e vicepresidente della Croce bianca". Sua moglie è ucraina e questo ha offerto l’occasione al teatro per riservare un lungo applauso alla causa del popolo che resiste all’invasione russa. "In città sono 150 i cittadini ucraini residenti - ricorda Fusè - siamo tutti al loro fianco". Il Comune ha destinato un appartamento all’accoglienza di chi fugge dalle bombe.