Un gioco tra ragazzini finito nel peggiore dei modi. Lotta tra la vita e la morte Ibrahim, tredicenne di Cinisello. Dalla sua città era andato a Lecco, in treno, insieme a quattro amici tra gli 11 e i 13 anni, approfittando delle lezioni sospese a causa dello sciopero degli insegnanti. Era partito senza dire niente ai genitori, forse perché voleva sentirsi grande e non sfigurare davanti agli amici. Probabilmente per lo stesso motivo non ha voluto confessare ai coetanei che non sa nuotare, e quando gli altri si sono spogliati e si sono buttati nel lago di Lecco li ha seguiti buttandosi nell’acqua gelida e agitata dalle onde alte provocate dal vento forte. I quattro amici, tutti originari del Marocco e residenti a Cinisello Balsamo come Ibrahim, sono riemersi dall’acqua. Lui invece è rimasto intrappolato a una decina di metri di profindità. Qui è stato ripescato due ore dopo dai sommozzatori dei vigili del fuoco.
Ibrahim è ricoverato sospeso tra la vita e la morte in ospedale all’Alessandro Manzoni di Lecco, nel reparto Rianimazione, nel centro Ecmo: per non affaticare ulteriormente il cuore e i polmoni compromessi dall’annegamento è sottoposto alla circolazione extracorporea. A lanciare l’allarme e a intervenire intorno a mezzogiorno era stato un vigile del fuoco fuori servizio, che ha sentito e visto i quattro amici di Ibrahim gridare e sbracciarsi disperati per chiedere aiuto. Nel giro di pochi minuti sono giunti sul posto i colleghi delle squadre nautiche, i sommozzatori del 115, i sanitari di Areu, i poliziotti della Mobile e della Volanti, in un pullulare di divise, mute, sirene e lampeggianti blu. Riuscire a localizzare il tredicenne è stato arduo a causa dell’agitazione del lago e della visibilità ridotta. Solo verso le 14.30 il ragazzino è stato individuato e recuperato. Subito sono state avviate le manovre rianimatorie, proseguite in ambulanza. Un ennesimo dramma “fuori stagione“ dopo la serie nera che ha segnato l’estate appena trascorsa, vittime altri giovanissimi spesso di origine straniera. A poca distanza, sempre alle Caviate, a luglio era morto affogato Aboubacar Darboe, 18enne profugo del Gambia, sbarcato a Lecco appena il giorno prima, dopo aver attraversato il deserto del Sahara e il Mediterraneo, mentre in agosto la stessa terribile sorte era toccata a Fatou, ragazzina senegalese di 11 anni di Bulciago.
Daniele De Salvo