Il futuro di San Siro, SìMeazza contro Sala: “Basta con le fandonie”

Il presidente del comitato, Corbani: "Sindaco maggiordomo di Milan e Inter”. Ora il caso è congelato fino al vertice del primo cittadino con i capigruppo

La coreografia della Curva Nord a San Siro durante l’ultimo derby di Champions

La coreografia della Curva Nord a San Siro durante l’ultimo derby di Champions

Milano – Il titolo della nota è tutto un programma: "Dopo quattro anni, basta con le fandonie". Il Comitato SìMeazza, dopo un paio di mesi di silenzio, torna a intervenire sulla trattativa tra Comune, da una parte, e Milan e Inter, dall’altra, sul progetto del nuovo stadio di San Siro e lo fa con parole durissime nei confronti del sindaco Beppe Sala e dei vertici delle società rossonera e nerazzurra. Non solo. Luigi Corbani, ex vicesindaco e portavoce del Comitato che punta a difendere la Scala del calcio che i club vorrebbero demolire, rilancia una soluzione per tutelare il Meazza nel caso in cui le due società decidessero di costruire lo stadio altrove, un’opzione che Corbani ritiene comunque improbabile: "Il sindaco ha ancora la possibilità di uscire con dignità da questa vicenda. Dovrebbe consegnare i documenti che la società Asm Global aveva chiesto da dicembre 2022 per poter fare delle proposte di investimento e di gestione dello stadio di San Siro in maniera vantaggiosa per il Comune".

Il presidente del Comitato Sì Meazza si riferisce alla società che si era proposta di valutare un utilizzo alternativo a quello calcistico per l’attuale stadio di Milano e i cui vertici avevano incontrato Sala e chiesto una serie di documenti relativi all’impianto per poter produrre un progetto di restyling per concerti ed eventi. Ma, a quanto dice Corbani, il dialogo tra Comune e Asm Global si è interrotto.

Il numero uno del Comitato è durissimo contro il primo cittadino dopo gli incontri organizzati in Comune tra club e soprintendente e garanti per il referendum ("non si può ridurre la funzione del sindaco a maggiordomo dei fondi, di Scaroni e di Antonello") ma picchia duro anche contro le ultime prese di posizione dei manager rossonerazzurri ("una sequela di baggianate come queste è difficile da collezionare").

In Comune, intanto, il caso San Siro è congelato. Sì, perché Sala ha dato la sua disponibilità a incontrare i capigruppo di maggioranza e opposizione a Palazzo Marino entro il 15 giugno e finché non si svolgerà quest’incontro il Pd ha intenzione di frenare le richieste degli ambientalisti Monguzzi e Fedrighini di votare ordini del giorno contro l’ipotesi del nuovo stadio del Milan alla Maura e la richiesta del centrodestra di convocare un Consiglio comunale straordinario su San Siro.

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