
Si chiama Giuseppe Roccato, abita a Casarile e tra pochi giorni compirà 68 anni il più talentuoso esponente di Urbex scoperto grazie alla Pro Loco di Binasco, che nella Sala Consiliare del Castello ha organizzato una mostra dei suoi più suggestivi scatti di rovine abbandonate di cascine, fabbriche, manicomi, luoghi di cura, ville e angoli nascosti del tessuto urbano. Sì perché Urbex altro non è che l’abbreviazione di "urban exploration": oggi disciplina fotografica che consiste nell’esplorazione del territorio antropizzato e in particolare di quello urbano, alla ricerca di luoghi una volta molto vissuti e significativi per la società, ma col tempo caduti in disuso, abbandonati e ripresi in possesso dalla Natura. "Relicata Loca il fascino dei luoghi abbandonati", il volume che Roccato ha autoprodotto in 50 copie e che ha presentato a Binasco con la giornalista Nicoletta Guerriero, è il risultato della passione fotografica che ha nutrito fin da bambino e che negli anni si è evoluta fino a trasformarlo appunto in un esploratore urbex. "L’Italia conta migliaia di luoghi abbandonati che hanno perso la loro destinazione d’uso e non sono neanche oggetto di progetti di recupero ma che tuttavia meritano di essere ricordati e valorizzati – spiega Roccato –. Credo che l’Urbex sia un modo efficace e originale per apprezzare questi luoghi, farli conoscere al vasto pubblico e sottrarli al loro decadimento. Quando si entra in un luogo abbandonato è come se il mondo esterno sparisse e il tempo si fermasse".
Silvia Lodi Pasini