IL DOVERE DELLA MEMORIA

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Sono passati 29 anni dalla strage di via Palestro in cui morirono cinque persone per un’autobomba davanti al Pac, Padiglione di arte contemporanea. Milano ha ricordato come ogni anno le vittime della strage mafiosa con una cerimonia. Alle 12 in tutte le sedi dei vigili del fuoco di Milano, un minuto di silenzio in onore delle vittime. Quella notte del 27 luglio 1993 morirono i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno che, con i colleghi, erano già sul posto quando l’autobomba scoppiò alle 23.15. Morì anche l’agente di polizia municipale Alessandro Ferrari, portato via dall’onda d’urto per 25 metri, e Driss Moussafir, ambulante che ebbe la sfortuna di trovarsi al momento sbagliato nel posto sbagliato, su una panchina dei vicini giardini di Porta Venezia. Fra i molti soccorritori di quella notte, Paolo Bosso, oggi 56 anni e volontario della Croce Rossa, la cui ambulanza fu dirottata per medicare i feriti del vicino hotel di via Manin. "Non dimenticherò mai le fiamme. Ha sconvolto tutta la squadra, per la prima volta al ritorno nessuno ebbe il coraggio di proferire una parola" racconta.

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