
Il doppio incidente in cinque minuti. La sterzata inutile e l’impatto letale
di Nicola Palma e Marianna Vazzana
MILANO
Il primo incidente, quasi senza conseguenze. Le auto che restano ferme in mezzo alla carreggiata: perdono liquido dal radiatore, non si possono spostare. Dopo pochi minuti, il secondo schianto, quello fatale, con i passeggeri delle prime due macchine che assistono terrorizzati alla tragica carambola. È la dinamica del doppio scontro avvenuto all’alba di ieri a poche centinaia di metri dalle rampe d’accesso all’aeroporto di Linate.
Sono da poco passate le 5 quando la Golf guidata dal venticinquenne Damiano Z., che non dovrebbe trovarsi lì perché non ha mai conseguito la patente B (ha soltanto la A per i motocicli), tampona l’Opel Mokka con tre persone a bordo: padre, madre e bambina di 8 anni. Niente di grave, se non qualche dolore al collo: tutti illesi o quasi, compresa la bimba. Automobilisti e passeggeri si spostano sul marciapiedi, di fianco a una pensilina dell’autobus, anche se poi un testimone riferirà ai vigili che qualcuno della Golf si sarebbe allontanato prima del loro arrivo. Passano meno di cinque minuti, stando alle tempistiche ricostruite dalla polizia locale grazie alle immagini delle telecamere, e la Peugeot 208 guidata dal ventiseienne Luigi Giallonardi piomba sulla scena all’improvviso. Probabilmente l’auto sta viaggiando a una velocità superiore al limite dei 50 chilometri orari, ma è altrettanto vero che sta percorrendo un lunghissimo rettilineo ben illuminato e con la visuale completamente sgombra. Con ogni probabilità, il conducente, originario di Giulianova e di professione pizzaiolo (lavorava in un locale di Merate, nel Lecchese), si accorge soltanto all’ultimo momento delle due macchine ferme: prova a evitare la Mokka, come si intuisce dai segni sull’asfalto lasciati da un repentino cambio di direzione verso destra, ma le finisce addosso. L’impatto avviene sul lato frontale-sinistro della 208: Giallonardi muore sul colpo, mentre la ragazza che era seduta di fianco a lui, G.Z., non riporterà gravi traumi. Dietro sono in quattro (uno in più del consentito): ad avere la peggio è Bennardo Pagano, ventiquattrenne nativo di Caserta e di professione consulente assicurativo nella filiale Generali di viale Famagosta, che smette di respirare durante il trasporto in ambulanza al San Raffaele.
Viale Forlanini si riempie di auto del Radiomobile della polizia locale, mentre altri colleghi chiudono il traffico all’altezza di via Cavriana e bloccano lo svincolo della tangenziale in direzione Linate. Gli approfondimenti investigativi sulla dinamica sono particolarmente complessi, considerato che devono ricostruire due incidenti in rapida successione. Tuttavia, i filmati e le testimonianze aiutano gli agenti a chiarire cosa sia successo. Gli accertamenti sul venticinquenne Z., residente a Cinisello Balsamo e con alcuni precedenti, portano immediatamente a scoprire che non ha mai avuto la patente. L’alcoltest certifica inoltre che si era messo al volante con valori di etanolo nel sangue superiori a 0,50. I tre veicoli vengono sequestrati, in vista di ulteriori verifiche e delle possibili perizie cinematiche che verranno richieste dalla Procura. Il pm di turno dispone l’autopsia sui corpi di Luigi e Bennardo, anche per capire se il ventiseienne avesse a sua volta assunto alcolici prima di salire sulla Peugeot.