Il dito è di un trentunenne romeno

Le analisi della Scientifica sull’impronta digitale hanno attribuito all’uomo la paternità dell’anulare

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Appartengono a un romeno di 31 anni le due falangi di un anulare destro ritrovate due giorni fa davanti alla riciclera Amsa di piazzale delle Milizie. L’attribuzione è stata possibile grazie all’analisi delle impronte digitali da parte degli specialisti del Gabinetto regionale della Scientifica. Stando a quanto riferito dalla polizia, l’uomo risulta avere numerosi precedenti per reati contro il patrimonio; in relazione all’episodio del dito, rischia ora di dover rispondere dell’accusa di violazione di domicilio, anche se al momento non è stata formalizzata alcuna accusa nei suoi confronti. Il mistero dell’anulare era iniziato tre giorni fa davanti all’isola ecologica sotto il ponte di viale Cassala intitolato a Guido Crepax, dove un vigilante aveva notato un uomo che rovistava tra le foglie ai piedi del muro di cinta e un suo amico in macchina. Alla domanda se stessero cercando qualcosa in particolare, lo sconosciuto aveva risposto laconico: "Un dito con un anello". A quel punto, l’addetto alla sicurezza aveva subito chiamato il 112 per capire cosa stesse succedendo. All’arrivo degli investigatori delle Volanti, dei due non c’era più tracccia: si erano allontanati quando avevano capito di aver dato troppo nell’occhio. I poliziotti si erano fatti raccontare l’accaduto e avevano deciso di analizzare le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza.

E proprio i filmati, visionati a ritroso, si erano rivelati decisivi per svelare il mistero. La sera prima, attorno alle 20, qualcuno aveva scavalcato la recinzione della ricicleria, quasi certamente per commettere un furto, ma l’intervento immediato di un vigilante lo aveva costretto a una fuga precipitosa; e così, nel tentativo di superare il più velocemente possibile l’inferriata, era rimasto incastrato con l’anello che portava all’anulare destro. ll dito era stato poi trovato dai poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura, che avevano individuato il punto esatto attraverso i filmati; quindi gli agenti l’avevano consegnato all’istituto di medicina legale di piazzale Gorini. Ieri mattina l’esito degli esami: appartiene a un trentunenne di origini romene.

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