Il corteo a sostegno di Cospito. Chiuse le indagini sui disordini: la procura chiede il processo per 13

Gli esponenti dell’area anarchica-antagonista sono accusati a vario titolo di resistenza e danneggiamento. La manifestazione espimeva solidarietà all’ideologo in cella della “Federazione anarchica informale“.

Il corteo a sostegno di Cospito. Chiuse le indagini sui disordini: la procura chiede il processo per 13

Il corteo a sostegno di Cospito. Chiuse le indagini sui disordini: la procura chiede il processo per 13

Le indagini sui disordini al corteo per Alfredo Cospito si chiudono con 13 indagati, in vista della richiesta di processo. Gli esponenti dell’area anarchica-antagonista sono accusati, a vario titolo, di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e travisamento, in relazione al corteo dell’11 febbraio scorso in solidarietà allo sciopero della fame che stava portando avanti Alfredo Cospito per protestare contro il 41 bis. Quello dell’11 febbraio a Milano era stato un corteo a cui avevano partecipato oltre 400 persone e in cui si erano verificati danneggiamenti, in particolare, di vetrine di negozi, mentre le forze dell’ordine erano più volte intervenute per via del lancio di oggetti verso di loro (sei gli agenti feriti). In quei giorni Cospito era detenuto nel carcere milanese di Opera. A fine giugno scorso erano anche state emesse sei misure cautelari firmate dal gip Guido Salvini (un divieto di dimora, due divieti di dimora con firma e tre obblighi di dimora nei comuni di residenza) nei confronti di altrettanti indagati che, con la chiusura dell’inchiesta, condotta dalla Digos e coordinata dai pm Francesca Crupi e Leonardo Lesti, sono saliti a 13, tutti ventenni o trentenni (tranne uno che ha 55 anni ed è accusato di travisamento) e che risiedono nelle province di Milano, Brescia e Trento. A coordinare le indagini anche il procuratore Marcello Viola, capo del pool antiterrorismo. Nell’ordinanza a carico dei sei indagati il gip aveva parlato di condotte "connotate da un considerevole livello di violenza" da parte di "militanti del movimento radicale anarchico milanese, alcuni dei quali elementi di spicco del sodalizio "Galipettes Occupato", che in quel periodo partecipavano alle manifestazioni indette "dall’Assemblea milanese di solidarietà per Cospito". Il procuratore Viola aveva chiesto a tutti i magistrati impegnati nei turni giorno per giorno di informarlo subito su situazioni e azioni che potessero essere collegati a proteste come forma di sostegno a Cospito. E gli inquirenti hanno studiato le eventuali connessioni tra procedimenti, tra cui quello aperto su due auto della Polizia locale incendiate. O le segnalazioni sulle scritte di solidarietà comparse in città e su altri cortei e disordini anche fuori dal carcere di Opera. An.Gi.