
di Roberta Rampini
Ordinanza di sgombero immediato del bocciodromo comunale nei confronti dell’associazione Nuova Bocciofila Pregnanaese. L’ha firmata il sindaco di Pregnana Milanese, Angelo Bosani (nella foto), ordinando al Presidente (legale rappresentante) dell’associazione di provvedere allo sgombero dei beni, al rilascio e alla riconsegna dell’immobile al Comune entro 10 giorni. In caso di inottemperanza il sindaco avverte che "procederà a liberare coattivamente l’immobile con l’intervento della forza pubblica e al trasporto degli eventuali beni e materiali rinvenuti con l’attribuzione delle spese all’associazione". Finisce nel peggiore dei modi il braccio di ferro tra Comune e associazione bocciofila pregnanese. Motivo del contendere il progetto di ristrutturazione e "riconversione" del bocciodromo che si trova all’interno del centro sportivo di via Leopardi, in palestra, per dare spazio ad altre discipline sportive come la ginnastica artistica, karate e danza.
Una decisione che non è mai piaciuta all’associazione bocciofila, che oggi conta 70 iscritti e circa 20 atleti agonisti tesserati, ospita 2 gare regionali e 2 nazionali all’anno (prima della pandemia partecipavano più di 400 atleti da tutta la Lombardia) sulla quale erano intervenuti anche i vertici del Comitato Regionale della Federazione Italiana Bocce. Ma nonostante le richieste la giunta comunale di centro-sinistra non ha fatto dietro-front. "La concessione della struttura è scaduta da oltre un anno e non è stata rinnovata proprio per poter procedere alla realizzazione dei lavori nel 2022 - spiega il sindaco -. L’associazione, che avrebbe dovuto liberare la struttura già in precedenza, ha chiesto una ulteriore proroga dei tempi di riconsegna ed è stata concessa fino al 31 dicembre. Ora che sono scaduti i termini l’associazione non ha provveduto né a liberare la struttura, né a restituire le chiavi. L’ordinanza in questione è quindi un atto dovuto e formale perché il Comune possa riprendere possesso della struttura e avviare l’appalto dei lavori".
L’ordinanza è stata firmata dopo che lo scorso 4 gennaio al sopralluogo fissato tra rappresentanti della bocciofila e Comune non si è presentato nessuno, "eravamo tutti chiusi in casa perché positivi al Covid - precisa il presidente, Fabio Cherubini -. Ora attendiamo di sapere dal nostro avvocato come muoverci. Qui non è una questione di restituire le chiavi, ma di difendere un luogo e uno sport".