
Cologno Monzese (Milano) – L’ex sindaco Angelo Rocchi ha il suo primo competitor. Si tratta di Stefano Zanelli, giornalista e formatore classe 1972, colognese doc, attivo da sempre nelle associazioni ed esponente della civica Cologno Libera. A sostenerlo una coalizione ampia che mette insieme Pd, Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5Stelle, Cologno Solidale e Democratica e Radicali.
Unisce un campo larghissimo, quasi inedito.
"La sfida è riuscire a fare sintesi tra tutti. C’è la consapevolezza nel centrosinistra classico del bisogno di rinnovamento. Tutte queste forze hanno scelto un candidato che arriva dalla società civile, che si è sempre impegnato in una civica trasversale: questo è un segnale. Si vuole superare gli steccati del passato".
Per questo non ci sono state primarie?
"Quelle consultazioni nascono in una coalizione molto più di caratterizzata, dove ci sono più personalità e tra quelle si fa scegliere ai cittadini. Qui il percorso è differente. C’è uno schieramento non solo ampio ma un progetto di grande allargamento con la presenza di Cologno libera e Csd, due civiche radicate da oltre 10 anni".
Avete perso per strada ArtLista con l’ex candidata Alessandra Roman Tomat.
"Mi lega una grandissima stima. Hanno evidenziato un’idea diversa e hanno fatto un’altra scelta che accetto con rispetto".
A parte Rocchi, il centrodestra non si è ancora delineato. Cosa si aspetta?
"Se non tre, almeno due candidati su quel fronte. Le comunali sono particolari. Il voto è fluido: si cresce in fretta ma altrettanto presto si crolla".
Che campagna farà?
"Dobbiamo guardare il futuro, c’è una necessità progettuale. Ho detto che sogno una città ricca: non solo termini economici ma attrattiva come in passato. Gli anni 80 e 90 hanno visto Cologno crescere e trasformarsi da città dormitorio. C’era un’identità forte grazie a una società civile in fermento. La città era cresciuta insieme. È un lavoro che la politica deve fare insieme alla società civile. Tutti si devono sentire parte in causa".
Partecipazione e quali altre priorità?
"Cologno deve tornare una città più equa. Ci sono tante fragilità. Ho passato molti anni nella Caritas cittadina. In questo contesto, è ancora più importante mettersi tutti insieme".