ANNA GIORGI
Cronaca

Il caso Santanchè: "Truffa Covid all’Inps". Chiesto il processo e Schlein: ora si dimetta

Rinvio a giudizio più vicino anche per il compagno e un collaboratore. Tajani getta acqua sul fuoco: "Nessun imbarazzo per il governo".

Il caso Santanchè: "Truffa Covid all’Inps". Chiesto il processo e Schlein: ora si dimetta

Il caso Santanchè: "Truffa Covid all’Inps". Chiesto il processo e Schlein: ora si dimetta

Per la procura di Milano la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, deve andare a processo. E con lei altre due persone: il compagno Dimitri Kunz D’Asburgo e Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria. Per tutti, il reato ipotizzato è "truffa aggravata ai danni dell’Inps" nella gestione della cassa integrazione durante il periodo del Covid.

Indagate anche le due società (Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria), a cui la procura contesta, insieme agli altri indagati, "l’ingiusto profitto e la percezione indebita della cassa integrazione" prevista dai vari decreti a sostegno delle imprese durante l’emergenza della pandemia. L’aggiunto Laura Pedio, i pm Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, nelle indagini, hanno messo a verbale le parole dei dipendenti, i quali avrebbero confermato che la ministra era a conoscenza di tutto. In parole semplici loro continuavano a lavorare, mentre l’Inps versava oltre 126mila euro, per un totale di oltre 20mila ore, direttamente ai dipendenti o a conguaglio alla società. In particolare, come si legge negli atti delle indagini condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano: "oltre 36mila euro a vantaggio della Visibilia Editore, per sette dipendenti, e quasi 90mila euro a favore della Concessionaria per sei lavoratori". A Santanchè, così come agli altri due per i quali la procura chiede il processo, viene contestato di aver "dichiarato falsamente che quei dipendenti fossero in cassa a zero ore", quando invece svolgevano le "proprie mansioni in smart working", come Federica Bottiglione, l’ex manager che con la denuncia ha fatto scattare le indagini. Nel mirino dei pm pure le integrazioni che sarebbero state date per compensare le minori entrate della Cig rispetto a quelle dello stipendio: una "differenza – scrivono i pm – che sarebbe stata corrisposta con finti rimborsi per note spese".

Le chat scambiate fra la Bottiglione e il compagno della ministra di FdI sono molto esplicite, lui cerca di dissuaderla dal segnalare l’anomalia: "Fede, se fai casino, fai un macello per tutti".

La senatrice di FdI è accusata anche di "falso in bilancio", assieme ad altre 16 persone e tre società, nella seconda tranche del "pacchetto Visibilia", anche questa già chiusa e per la quale nelle prossime settimane ci sarà la richiesta di processo. I tempi della giustizia rendono abbastanza improbabile che l’udienza preliminare sia discussa prima delle elezioni europee fissate per l’8 e per il 9 giugno. Nel giro di una settimana il gup fisserà la prima udienza, a cui potrebbero seguirne diverse altre spalmate in più settimane, prima della decisione sul rinvio a giudizio.

Immediate, invece, le reazioni politiche. "Ci aspettiamo che la Presidente del Consiglio Meloni abbia un minimo di rispetto per le istituzioni e chieda le dimissioni di Daniela Santanchè", attacca la segretaria del Pd Elly Schlein. Per Antonio Tajani vicepremier e segretario di Forza Italia, non è un "problema politico". E aggiunge: "Il governo va avanti, basta vedere i risultati elettorali".

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