
Il caso La Russa junior Ora lui vuole farsi interrogare Ma la procura prende tempo
Leonardo Apache La Russa vorrebbe farsi interrogare, ma i pm per ora nicchiano. E sul suo amico dj, Tommaso Gilardoni, padre e zio sono d’accordo: "È un bravo ragazzo". Entrambi i giovani sono indagati per la violenza sessuale che una ragazza di 22 anni ha denunciato di aver subito la notte del 19 maggio scorso nell’appartamento di Milano in cui vive la famiglia del presidente del Senato, Ignazio.
"La cosa che vi posso dire è che sono tranquillissimo, in questo caso sono tranquillissimo", ha spiegato ieri ai cronisti l’avvocato Adriano Bazzoni, legale di La Russa jr. Il difensore nel pomeriggio ha incontrato il procuratore Marcello Viola nel suo ufficio al quarto piano del Palazzo di giustizia con il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pm Rosaria Stagnaro, titolari dell’inchiesta. Da quanto è trapelato, la difesa avrebbe messo sul piatto anche la possibilità di un interrogatorio del giovane. Pare però che in questa fase iniziale delle indagini gli inquirenti non siano intenzionati a sentirlo. Accusa e difesa avrebbero concordato sulla tempistica per l’effettuazione della copia forense del contenuto del telefono sequestrato venerdì scorso al giovane La Russa (carta ’sim’ esclusa) . Ci vorranno, pare, altri due o tre giorni. Per il momento, invece, non è ancora stato sequestrato il telefono di Gilardoni.
"Mio nipote è un ragazzo più che bravo, questa vicenda è tutta una balla" assicura a un’agenzia di stampa Marco Gilardoni, lo zio di ’Tommy’. Del resto l’aveva già detto (ad un quotidiano) il papà del dj Massimo Gilardoni, che ha parlato del figlio come di "un ragazzo molto in gamba, con la testa sulle spalle, perché "noi siamo una famiglia per bene". Aggiungendo poi: "Per questo mi risulta strana questa storia". E più in generale: "Al giorno d’oggi, prima magari le ragazze fanno sesso e poi si accorgono con chi l’hanno fatto ed è un attimo che vanno a denunciare le persone, però non lo so...". Il 24enne Gilardoni, che lavora a Londra, è stato individuato solo nei giorni scorsi dagli agenti della Squadra mobile. È uno dei dj di quella serata nella discoteca milanese, e avrebbe dormito a casa di La Russa. La presunta vittima ha riferito che Leonardo Apache le "confermò che sia lui sia il suo amico avevano avuto un rapporto con me a mia insaputa", cioè approfittando del suo stato di incoscienza di quella notte. Chi di sicuro non ha dormito a casa La Russa la notte contestata è un altro dj della serata, Roy Ventura, al secolo Andrea Picernio, classe 1996, che sarebbe perciò completamente estraneo ai fatti. A dirlo è lui stesso con il suo avvocato Tommaso Signorini, che aggiunge come il suo assistito "dopo la serata nel locale ha rifiutato l’invito di La Russa a seguirlo nella sua casa, in quanto aveva già una sistemazione per la notte".
Il ragazzo, inoltre, non avrebbe neanche fatto parte del giro di Tommy Gilardoni e Luca Valenti (gli altri due dj), e i loro rapporti sarebbero stati di circostanza "in quanto tutti e tre eravamo stati invitati a suonare in quella serata", aggiunge Picernio. Anche lui, comunque, nei prossimi giorni sarà ascoltato dagli inquirenti che stanno cercando di ricostruire l’intera serata, partendo proprio da quanto accaduto all’interno dell’esclusivo club milanese.
Mario Consani
Pietro Mecarozzi