
Daniel D'Alessandro, detto Bellebuono, Vittorio Boiocchi, l'ex capo ultrà ucciso a colpi di pistola, e Marco Ferdico, ex portavoce della Curva Nord finito in carcere
Milano, 12 maggio 2024 - Ha scelto di non rispondere alle domande del gip oggi, Daniel D'Alessandro, detto Bellebuono, il 29enne arrestato l'11 aprile scorso per l'omicidio dello storico capo ultrà interista Vittorio Boiocchi, ammazzato a colpi di pistola il 29 ottobre 2022 sotto casa a Milano.
’Alessandro era stato bloccato in Bulgaria su mandato d'arresto europeo. Consegnato all'Italia nei giorni scorsi, stamani è stato interrogato dalla giudice Daniela Cardamone nel carcere milanese di San Vittore, assistito dall'avvocato Daniele Barelli.
Gli arresti per l'omicidio Boiocchi erano arrivati in uno dei filoni della maxi inchiesta sulle curve di San Siro con ordinanza che ha riguardato anche l'ormai ex collaboratore ed ex leader della curva Nord Andrea Beretta, che ha ammesso di essere stato il mandante dell'uccisione per l'affare del merchandising e altri business.
Oltre a D'Alessandro, presunto esecutore materiale (sarebbe stato lui a sparare) con Pietro Andrea Simoncini, legato alla 'ndrangheta, davanti alla gip si erano già avvalsi della facoltà di non rispondere tutti gli arrestati, di cui ha parlato Beretta nei verbali, con riscontri poi acquisiti nelle indagini della Squadra mobile della Polizia.

Tra loro Marco Ferdico, che era nel direttivo della Nord, e il padre Gianfranco - a cui Beretta presunto mandante, come messo a verbale, avrebbe dato 50mila euro per l'omicidio - e anche Cristian Ferrario, che si intestò lo scooter usato dagli esecutori. Non è escluso, però, che qualcuno possa decidere di rendere interrogatorio coi pm.
D'Alessandro, come spiegato dal suo difensore, non ha reso mai dichiarazioni sui fatti e continua "allo stato a seguire questa linea". La difesa ha precisato che si "riserva la visione completa degli atti" e che seguirà "l'evoluzione del procedimento".