
I voucher per i disabili Una svolta in tre atti per il diritto alla scuola e l’assistenza continua
di Giambattista Anastasio
È una delibera che segna una svolta, quella appena approvata dalla Giunta regionale sul tema dei voucher sociosanitari destinati alle persone con grave o gravissima disabilità e alle loro famiglie. Lo è almeno sulla carta, poi, come sempre, bisognerà attenderne e monitorarne l’attuazione. Lo è perché interviene su tre aspetti fin qui critici dell’attuazione di tali voucher che, in estrema sintesi, garantiscono la copertura economica di un determinato monte-ore di assistenza, terapie e attività a domicilio. A guadagnarne dovrebbe essere la continuità del servizio reso alle persone con disabilità. Ma, in un certo senso, anche la qualità dello stesso.
Nel dettaglio, con questo provvedimento viene innanzitutto stabilito il passaggio al “budget di progetto“, vale a dire un budget personalizzato, quindi più attento ai bisogni individuali dell’assisitito, grazie al quale sarà possibile pianificare il servizio sul lungo periodo superando la modalità con la quale viene attualmente corrisposto il voucher: l’erogazione mensile. Da qui una prima ricaduta positiva sulla continuità dei piani e dei progetti di assistenza.
Il secondo aspetto ha a che fare con la frequenza scolastica, un punto dolente, dolentissimo, quando si tratta di alunni e studenti con disabilità. La delibera dell’esecutivo di Palazzo Lombardia prevede, infatti, che il voucher ad alto profilo – quello rivolto "alle persone con disabilità gravissime che presentano bisogni di particolare intensità in quanto dipendenti da tecnologia assistiva" – possa essere attivato anche al di fuori del contesto domiciliare, con interventi di natura infermieristica presso la scuola. Già oggi è previsto che ci sia un infermiere a scuola nel caso di alunni o studenti con grave o gravissima disabilità. Ma di fatto, nella stragrande maggioranza dei casi, l’infermiere non c’è, non si trova, gli enti accreditati dalla Regione per l’Assistenza Domiciliare Integrata non ne hanno da inviare nelle scuole al seguito dei minori o, più spesso, non coprono questo tipo di servizio. Avviene, quindi, che i ragazzi frequentino la scuola a giorni o addirittura a settimane alterne oppure che sia un parente stretto a restare a scuola per garantire al minore la possibilità di stare in aula o, in ultima istanza, che siano le famiglie ad assoldare di tasca propria un assistente per il figlio, naturalmente le famiglie che se lo possono permettere. Rendere i voucher maggiormente spendibili in ambito scolastico può quindi essere un modo per migliorare una situazione oggi contraria ad ogni universalità del diritto all’istruzione.
Infine, un aspetto del quale si è già avuto modo di scrivere su queste pagine ma che ora viene formalizzato e istituzionalizzato dalla Giunta regionale con questa delibera: "Grazie all’interlocuzione tra la Direzione Generale della Famiglia e la Direzione generale del Welfare si autorizzano le ATS (Agenzie di Tutela della Salute ndr) ad utilizzare le risorse residue già nella loro disponibilità al fine di garantire la continuità dei voucher sociosanitari della misura B1 attivi alla data del presente provvedimento". Detto altrimenti: l’obiettivo è evitare che le ATS decidano di ridurre le ore di assistenza nel caso in cui, ad un certo punto dell’anno, il budget a disposizione per l’annualità corrente non si riveli sufficiente e coprire tutte le necessità. Casi di drastiche riduzioni orarie si sono verificati non più tardi di un mese fa, anche da qui l’intervento della Giunta regionale. "Si tratta di una misura che ci consente di mettere a terra interventi mirati al miglioramento e al potenziamento dei servizi per i disabili gravissimi con l’intento di garantire continuità nell’erogazione dell’assistenza" sottolinea Elena Lucchini, assessore regionale a Famiglia e Disabilità. "L’attenzione ai più fragili – afferma Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare – deve essere sempre massima. Per questo ci siamo impegnati nel miglioramento del voucher sociosanitario e del voucher autismo".