"I turisti spendono meno Per noi stangata Brexit"

"I turisti spendono meno  Per noi stangata Brexit"

"I turisti spendono meno Per noi stangata Brexit"

A un inverno positivo per gli affari sono seguiti un marzo "disastroso" e un aprile "fiacco". Ora ci si mette anche l’effetto della Brexit che, dopo aver rallentato le consegne, porterà a un aumento dei costi, fino al 20% per alcuni prodotti, per l’importazione di capi d’abbigliamento e accessori da Inghilterra e Scozia. Luigi Ragno, attuale titolare della Ditta Guenzati, traccia un bilancio nella bottega storica milanese per eccellenza, fondata quando correva l’anno 1768. Sopravvissuta alle dominazioni asburgica e napoleonica e superati i due conflitti mondiali, alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso Guenzati ha dato inizio al graduale cambiamento di immagine che l’ha portato all’attuale vetrina. Molto british style. Molto retrò. Ma all’insegna dell’eleganza. Stoffe tweed, pettinati fini e tartan scozzesi, un’accurata selezione di cappelli, berretti, sciarpe, maglieria, panciotti, cravatte, calze di produzione rigorosamente anglosassone. La Ditta Guenzati, in via Agnello, è uno dei negozi del centro milanese che resistono al proliferare di catene e ristoranti, mentre altre botteghe hanno finito per chiudere.

"I turisti riempiono le strade di Milano – spiega Luigi Ragno – ma purtroppo spendono di meno rispetto al passato. Stiamo viaggiando a velocità alternata: da una parte c’è stata la ripresa dalla pandemia, ma dall’altra c’è ancora una sofferenza del settore. E il costo degli affitti sta diventando insostenibile per molti colleghi che sono l’anima del centro. Senza le sua botteghe storiche Milano diventerebbe uguale a tante altre città, dove si trovano sempre gli stessi negozi". La Ditta Guenzati ha scelto di non vendere online: il sito internet è una vetrina per i prodotti, ma gli acquisti si fanno nel negozio. La grossa incognita, ora, è legata alla Brexit. "Mentre finora i costi per l’importazione sono rimasti contenuti – prosegue Ragno – da settembre i nostri fornitori prevedono aumenti che vanno dall’8 al 12%. Per le sciarpe in cashmere della Scozia si rischia di arrivare fino al 20%".

Andrea Gianni

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro