I Sentinelli contro Indro Montanelli "Comprò una schiava, via la statua"

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Polemiche per la richiesta dei Sentinelli, l’organizzazione antifascista che si batte per i diritti, di cambiare l’intitolazione dei giardini dedicati a Indro Montanelli e di rimuovere la statua del giornalista che si trova nell’omonimo parco. Una richiesta, a cui ha aderito anche l’Arci, che arriva dopo l’eco delle proteste in città per l’uccisione di George Floyd e, come spiegano i Sentinelli, dopo "l’abbattimento a Bristol della statua dedicata al mercante di schiavi Edward Colston". L’associazione si è quindi rivolta con una lettera al sindaco Giuseppe Sala e al Consiglio comunale di Milano e la richiesta di rimozione della statua viene motivata dal fatto che "fino alla fine dei suoi giorni Montanelli ha rivendicato con orgoglio il fatto di aver comprato e sposato una bambina eritrea di 12 anni perché gli facesse da schiava sessuale". Non si è fatta attendere la reazione del leader della Lega Matteo Salvini, che sui social ha scritto "giù le mani dal grande Indro Montanelli! Che vergogna la sinistra, viva la libertà". Per l’assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia ed esponente di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato, "la Floyd mania sta offuscando le menti anche di qualche consigliere comunale".

La proposta ha provocato dibattito e qualche consenso tra i consiglieri del Pd ma il capogruppo del partito, Filippo Barberis, ha spiegato di essere "molto lontano culturalmente da questi tentativi di moralizzazione della storia". Il capogruppo di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale, chiede al sindaco di prendere le distanze dai Sentinelli, "campioni dell’intolleranza e dell’odio politico".

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