I pm vogliono acquisire carte della Fondazione. La difesa dell’ente: "Trovata soluzione pacifica"

La Fondazione Milano-Cortina 2026 ha trovato una soluzione pacifica con i magistrati sulle acquisizioni di documenti nell'inchiesta per corruzione. Si studieranno contratti e conti correnti per accertamenti su presunte irregolarità.

I pm vogliono acquisire carte della Fondazione. La difesa dell’ente: "Trovata soluzione pacifica"

I pm vogliono acquisire carte della Fondazione. La difesa dell’ente: "Trovata soluzione pacifica"

"Tutto risolto, abbiamo trovato una soluzione pacifica e concordata". Queste le parole del l’avvocata e professoressa Paola Severino, legale della Fondazione Milano-Cortina 2026, parte offesa, dopo alcuni incontri che ieri ha avuto con i due magistrati che coordinano le indagini sulla questione dei documenti che gli inquirenti, nell’inchiesta per corruzione e turbativa a carico, tra gli altri, dell’ex ad Vincenzo Novari, vogliono acquisire e analizzare per avere un quadro più chiaro delle prove a supporto delle accuse. Nelle perquisizioni e ispezioni, anche "presso terzi" di una settimana fa, infatti, il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, col coordinamento dell’aggiunto Tiziana Siciliano e dei pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis, aveva chiesto e ottenuto dai responsabili della Fondazione una mole di documenti, contratti compresi.

In seguito, i legali della Fondazione hanno fatto presente che era necessario un contradditorio per acquisirli, con una selezione di ciò che poteva essere messo a disposizione. In questi giorni c’è stato un dialogo tra inquirenti e avvocati e pare che sia stata trovata una soluzione, senza il contradditorio (previsto solo per l’acquisizione su dispositivi informatici), per far entrare nelle indagini le carte della Fondazione.

Per la Procura, infatti, in questa fase si tratterà di studiare documenti, analizzare dispositivi e conti correnti, per fare accertamenti sia sugli appalti per i servizi digitali, che sarebbero stati pilotati, per l’accusa, in cambio di denaro e utilità, che su altri affidamenti e contratti sospetti, oltre che sul capitolo delle assunzioni sponsorizzate dalla politica. È probabile che gli inquirenti in una fase successiva possano decidere di ascoltare come testi gli attuali amministratori della Fondazione e di inoltrare anche una rogatoria per richiedere carte al Cio di Losanna, che ha indetto una gara internazionale che nel 2022 vinse la Deloitte. La società, che non indagata, poi ha siglato un accordo da 176 m milioni di dollari con la Fondazione sempre per i servizi digitali.

Re.Mi.