Sul concetto di "interpretazione autentica" della norma la Procura di Milano aveva già fatto le sue considerazioni, riassunte negli atti alla base delle richieste di sequestro dei cantieri. "Le norme dichiarate incostituzionali consentivano in Lombardia, ante litteram, di qualificare come ristrutturazione edilizia anche le ipotesi di demolizione e ristrutturazione degli edifici senza rispettare la sagoma dello stabile preesistente, in sfregio alla disciplina di allora della legge statale", si legge nel passaggio di una delle richieste di sequestro che cita la sentenza del 2011 della Consulta che dichiarò "l’illegittimità costituzionale" degli articoli sul nodo ristrutturazioni (tema al centro anche del salva-Milano) di quella legge regionale del governo del territorio che "si autodefiniva di interpretazione autentica".
Il salva-Milano, secondo fonti giudiziarie, non dovrebbe avere un peso sui procedimenti già arrivati davanti al giudice per le indagini preliminari, con una serie di reati contestati per irregolarità anche sulle monetizzazioni, e le decine di indagini aperte vanno avanti. L’intenzione dei pm, quindi, è quella di arrivare a processi sui presunti abusi edilizi legati a cantieri che hanno modificato il volto di quartieri della città. Poi c’è un altro fronte, quello del danno erariale. I numeri che emergono incrociando le carte delle inchieste per abusi edilizi sui cantieri di Milano (coordinate dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici) fotografano un “buco“ da circa 14,4 milioni di euro nelle casse di Palazzo Marino. Mancati incassi solo considerando i 5 principali progetti immobiliari e palazzi finiti sotto i riflettori: le Residenze Lac di via Cancano, il Giardino Segreto Isola di via Lepontina, Scalo House di via Lepontina 4 - via Valtellina 38 (tutti e tre sono sotto sequestro), le Park Tower di Bluestone in via Crescenzago 105, per le quali il 4 dicembre partirà l’udienza preliminare, e il Bosconavigli di Stefano Boeri con la cordata Milano 5.0 per riqualificare lo scalo San Cristoforo.
Andrea Gianni