REDAZIONE MILANO

I nomi delle vittime e l’aula vuota

105 donne uccise in Italia dall'inizio dell'anno: studenti e docenti della Statale di Milano e dello Ied si uniscono per sensibilizzare contro la violenza di genere. Un video toccante e un cortometraggio per cambiare la narrazione dell'abuso.

I nomi delle vittime e l’aula vuota

Centocinque donne in un’aula: sono studentesse, professoresse, lavoratrici. Si alzano una alla volta mentre una voce scandisce 105 nomi di donne che hanno perso la vita dall’inizio dell’anno a oggi, da Giulia Donato a Giulia Cecchettin, la 22enne di Padova uccisa dall’ex fidanzato e compagno di università, Filippo Turetta. Gli studenti di UniSì - Uniti a Sinistra della Statale di Milano hanno dedicato alle vittime - diventate già 106 dopo la registrazione - un video toccante per sensibilizzare contro la violenza di genere.

L’aula è rimasta vuota: 82 donne sono state uccise in ambito famigliare, di queste 53 per mano dei loro stessi partner o ex partner. "Questo fenomeno ha un nome preciso: femminicidio, che non indica l’uccisione di una donna in una situazione neutra, bensì un delitto che ha origine nella concezione del sesso femminile come subordinato, discriminabile, debole, violentabile – sottolineano i ragazzi –. Vogliamo dare voce alle donne che quest’anno hanno perso la vita, affinché non siano più semplici numeri". "Se domani tocca a me voglio essere l’ultima": si chiude così il video. Anche gli studenti e i docenti dei laboratori di produzione cinematografica dello Ied si sono confrontati sul tema dell’abuso, "con l’obiettivo di trovare una forma di comunicazione che, attraverso il cinema, cambi la narrazione della violenza di genere e favorisca la responsabilizzazione di uomini e donne". Da queste riflessioni è nato “Di Notte“, che racconta le molestie di strada e che è stato realizzato in collaborazione con Windtre e Fondazione Libellula. Si.Ba.