
Razzante* I tre Ordini dei Fisioterapisti della Lombardia e la Business School della LIUC (Libero Istituto Universitario Carlo Cattaneo)...
Razzante*
I tre Ordini dei Fisioterapisti della Lombardia e la Business School della LIUC (Libero Istituto Universitario Carlo Cattaneo) di Castellanza hanno siglato un accordo per alcune iniziative di formazione dedicate al futuro di questa professione sanitaria. È un percorso articolato in tre giornate con il fine di elaborare proposte di modelli volti a valorizzare la fisioterapia. Durante il primo appuntamento, tenutosi nei giorni scorsi, sono state sottolineate le sfide che attendono la professione, con un approfondimento sulle ricadute che la disabilità e la non autosufficienza degli anziani possono avere sulla fisioterapia. Domani si terrà la seconda giornata, dedicata ai fondi del PNRR e all’assistenza territoriale.
"Il cuore pulsante del progetto con l’Università LIUC - ha dichiarato Angelo Mazzali, Presidente dell’Ordine dei fisioterapisti Interprovinciale di Milano - prevede una prima fase formativa e una seconda fase in cui gli Ordini, con il supporto dell’Università, rivolgeranno delle proposte politiche alla Regione per la creazione di modelli di fisioterapia nel Sistema sanitario regionale lombardo. L’iniziativa è una risposta alla fine dei contributi del PNRR e mira a individuare percorsi virtuosi per inserire la nostra figura professionale nell’attuazione del PSSR Lombardo". La terza e ultima tappa di questo progetto è prevista per il 26 maggio e sarà incentrata sul piano socio-sanitario regionale 2023-2027, con una sottolineatura delle criticità e delle opportunità per il fisioterapista. "Questo progetto permette di creare un’importante sinergia tra gli OFI e la nostra Business School - ha affermato il Prof. Antonio Sebastiano, responsabile scientifico del progetto per la LIUC Business School - il cui fine ultimo è quello di formulare ai policy maker delle proposte di modelli di presa in carico che possano contribuire a valorizzare la professione dei fisioterapisti che soprattutto in alcuni setting territoriali, non sono "sfruttati" appieno".
*Docente
di Diritto dell’informazione
all’Università Cattolica
di Milano