MARIACHIARA ROSSI
Cronaca

I gestori pretendono più tutele "Non fateci passare per lupi cattivi Basta regolarizzare il mercato"

"Il 60% dei clienti sono stranieri: in estate senza di loro bar e ristoranti muoiono"

I gestori pretendono più tutele  "Non fateci passare per lupi cattivi  Basta regolarizzare il mercato"

I gestori pretendono più tutele "Non fateci passare per lupi cattivi Basta regolarizzare il mercato"

di Mariachiara Rossi

I grandi e i piccoli operatori del settore non ci stanno. "Non fateci passare per lupi cattivi. I problemi di oggi c’erano già 30 anni fa. Che senso ha ora caricarli sulle spalle dei privati? “Il pubblico“ si deve prendere le sue responsabilità" rispondono in coro e ad alta voce i gestori delle strutture, i cui diritti sono rappresentati dall’Associazione italiana gestori affitti brevi. A tenere banco, oltre alle parole del sindaco di Milano, la “Local law 18“, nuova legge entrata in vigore a New York il 5 settembre che limita fortemente il modo in cui Airbnb opera, restringendo ad un mese il tempo massimo di affitto e a soli due ospiti il numero limite di persone per soggiorno. Misure che non convincono Marco Celani, presidente di Agab e Ceo di Italianway, leader nel business degli affitti brevi: "Sono stupito che una simile limitazione venga portata avanti proprio in America. Da cittadino e imprenditore trovo che sia un freno alla libertà personale e alla proprietà privata. Senza contare che, numeri alla mano, ad agosto 2023 il portale Inside Airbnb ha mappato circa 43mila annunci online nella Grande Mela, di cui il 42% erano camere in condivisione e il 56% case intere. Rispetto al totale delle case esistenti a New York (circa 7,8 milioni), stiamo parlando di un’incidenza dello 0,5% del totale annunci e dello 0,1% di quelli abitualmente affittate. Una decisione che alla fine andrà a pesare sui viaggiatori low cost e per piacere, e probabilmente gli unici felici saranno i ricchi abitanti del centro".

A confronto, per Celani, il sistema di controllo messo in atto dal capoluogo lombardo è efficiente e funziona già molto bene. "Non servono altre regole, bisognerebbe solo mettere in pratica quelle esistenti: chi affitta deve presentare la Scia al Comune, l’abitabilità e tutta una serie di documenti ad hoc. Piuttosto che limitare gli affitti brevi, penso che sarebbe molto più intelligente regolarizzare il mercato. Per esempio inserendo l’obbligo di Partiva Iva già dalla seconda casa messa in affitto", propone Vincenzo Cella, Ceo di Halldis, società di property management fondata nel 1986 a Milano. Secondo dati provenienti da AirDNA, il principale fornitore di numeri sul mercato degli affitti brevi nel mondo, nel 2023, sul totale degli annunci a Milano, quelli attivi - ossia che sono stati scelti per un soggiorno a partire dal nuovo anno solare - sarebbero poco più di 5mila, circa lo 0,5% del totale delle abitazioni del capoluogo. "Ho un passato in Investment Banking e sono abituato a prendere decisioni basandomi sui numeri. Mi preoccupa il fatto che il Comune di Milano si vanti di accogliere eventi di tutti i generi - per esempio a fine settembre accoglierà la fashion week, un festival di yoga con 4mila persone, oltre ad una partita di Champions - ma che non si interessi di fornire a turisti e visitatori abitazioni facilmente raggiungibili nel centro cittadino. Giusto qualche giorno fa parlavo con la direttrice del teatro Menotti di Milano: ha dovuto sistemare alcuni ospiti in un albergo vicino all’autostrada", racconta ancora Marco Celani. "Ce l’ho con chi in questi anni ha fatto razzia di appartamenti per poi metterli sul mercato con affitti brevi" ha specificato il sindaco, prendendosela con le società che gestirebbero un alto numero di appartamenti di proprietà di terzi, applicando tariffe a portata di poche persone.

"Ma improvvisarsi amministratore di una o due case non è per niente facile, e il ricavo marginale, considerando tutti i costi, è davvero basso – ribatte Andrea Laghi, responsabile vendite e partner di Solo Affitti Brevi –. Dicono che mancano posti letto per gli studenti? Stiamo parlando di un mercato completamente diverso. Non rubiamo spazio a nessuno, anzi... Ci capita di affittare a ragazzi non frequentanti in periodo esami, a professori o ai parenti degli studenti. Più che altro ci si dovrebbe chiedere quanto inciderebbe sul totale del Pil lombardo l’eventuale scelta di limitare i soggiorni a breve durata. Il 60% dei nostri clienti sono stranieri che in estate affollano, metro, treni, bar, ristoranti: l’indotto generale andrebbe a pesare drasticamente su tutti questi settori". Sul tavolo delle richieste da parte degli imprenditori anche la modifica della legge che disciplina il contratto di locazione: al momento non obbliga l’affittuario a stipulare una copertura assicurativa, lasciando il gestore indifeso davanti a eventuali inadempienze dell’inquilino.