ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

I docenti precari salgono sul tetto: "Licenziati da un “algoritmo“. Ora il prefetto faccia qualcosa"

Gli insegnanti rimasti a casa protestano all’ufficio regionale: vittime del sistema inefficace. La sindacalista Piccolo: "Proponiamo un elenco integrativo per rivedere le esclusioni".

La protesta dei docenti precari
La protesta dei docenti precari

Milano – Annunciano una "occupazione a tempo indeterminato" docenti e lavoratori precari della scuola che ieri dal primo pomeriggio hanno occupato il tetto dove ha sede l’Ufficio Scolastico Territoriale di via Soderini. "Una protesta contro le ingiustizie subite a causa di un sistema di nomina automatizzato e inefficace. Questi docenti, che hanno dedicato decenni al servizio pubblico educativo, sono stati licenziati in modo discriminatorio da un algoritmo esternalizzato a diverse aziende, con conseguenze disastrose per il sistema scolastico. Complici anche i funzionari dell’Ufficio Scolastico Territoriale, incapaci di gestire la complessità delle nomine dell’anno corrente" spiega Emilia Piccolo, portavoce di Adl Cobas e docente.

L’azione ha coinvolto una sessantina di persone, fra insegnanti, personale ata, collaboratori scolastici, una decina quelli pronti a rimanere sul tetto per la notte. La battaglia andrà avanti "almeno fino a lunedì sperando che intervenga il Prefetto a sanare le falle nell’algoritmo a cui è affidata la nomina delle supplenze" aggiunge la sindacalista. Alla vigilia della prima campanella i precari "saltati dall’algoritmo" avevano già protestato in via Polesine, sotto la sede dell’Ufficio Scolastico Regionale.

"Quest’anno anticipando lo scorrimento delle graduatorie provinciali dei supplenti, quasi in contemporanea con le nomine a tempo indeterminato, si è fatto prima ma non si è andati in ordine: ci superano professori con meno punti e anni di servizio e noi risultiamo rinunciatari di sedi che non ci sono mai state proposte" aveva spiegato un docente. "Nonostante le immissioni in ruolo, non c’è stata la revisione degli elenchi delle Gps, portando all’assegnazione doppia di incarichi, col conseguente status di "rinunciatari" per molti docenti. Anche le disponibilità delle scuole, pubblicate il 31 agosto, si sono rivelate parzialmente non conformi alla situazione reale, aumentando la confusione. Per questo abbiamo proposto la creazione di un elenco integrativo basato sulle reali disponibilità al primo settembre ed eventuali disponibilità ulteriori, al fine di riconsiderare la graduatoria delle esclusioni" conclude Piccolo.