Il valore dei diritti edificatori in città è raddoppiato nel giro di un anno. Se dodici mesi fa il borsino si attestava a quota 250-300 euro per metro quadrato, oggi è schizzato a 600 euro. A darne notizia è stato Marino Bottini, direttore dell’Area Urbanistica del Comune di Milano, nel corso di una commissione comunale tenutasi ieri pomeriggio a Palazzo Marino. Un fatto, l’aumento appena menzionato, che ha alcune ripercussioni positive per l’amministrazione comunale ed altre meno positive.
Nel dettaglio, quella dei diritti edificatori è una sorta di Borsa: gli operatori li possono acquistare e cedere indipendentemente dall’acquisto e dalla vendite delle aree. È nell’andamento e nelle logiche di questa Borsa che si è consumato il raddoppio dei valori edificatori. Il Comune in questa situazione non fa che da notaio, non fa che tenere un registro. Da qui l’evidenza già riferita: il raddoppio dei valori.
"Per l’amministrazione comunale è positivo il fatto di poter incassare di più dalla cessione dei diritti ma l’impatto non può che essere negativo se si considera l’obiettivo di realizzare sempre più residenze sociali – spiega Bruno Ceccarelli, consigliere comunale del Pd e presidente della Commissione Urbanistica –. È ovvio, allora, che in questo caso l’aumento del valore dei diritti edificatori si riflette sul prezzo finale dell’immobile e quindi questo può andare a danno di chi è interessato all’edilizia sociale". E Milano, quanto a costo delle abitazioni, ha già un problema di non poco conto, un problema di recente evidenziato anche dal sindaco Giuseppe Sala.
Gi.An.
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