Lo sharing non conosce crisi: i noleggi aumentano, non fosse per le biciclette classiche che scontano la concorrenza di quelle a pedalata assistita. Gli incidenti – capitolo sotto i riflettori – calano, quando si restringa l’indagine ai soli mezzi delle flotte in condivisione. E per i titolari delle società della micromobilità elettrica dovrebbero calare anche gli importi delle multe imposte da Comune e Atm in caso di rimozione forzata dei monopattini. Un fenomeno che riguarda 3.800 tavolette elettriche l’anno. Questa la sintesi dell’audizione di Andrea Giaretta, segretario di Assosharing, davanti alla sottocommissione Mobilità Attiva del Comune. I dati, allora.
I noleggi dei mezzi in sharing sono ulteriormente aumentati nel 2022: tra biciclette e monopattini c’è stato un incremento del 57% (dai 4 milioni di prelievi del 2021 si è passati ai 6,3 milioni dell’anno successivo) per un incremento dei chilometri percorsi pari al 105% (dai 7,7 milioni del 2021 ai 15,5 milioni del 2022). Per quanto riguarda, nel dettaglio, solo i monopattini l’aumento di noleggi è stato del 53%, mentre i chilometri percorsi sono saliti del 90%. "Con i monopattini – sottolinea Giaretta – si coprono distanze maggiori rispetto al recente passato". Riscontri analoghi per le bici in condivisione: i noleggi sono cresciuti del 63%, i chilometri percorsi addirittura del 136% rispetto al 2021. Gli stessi dati divisi per singolo veicoli "rivelano – spiega sempre Giaretta – che mentre per le bici c’è una disponibilità di mezzi tale da aver saturato il mercato, per i monopattini, invece, ci sono ancora margini e spazi". Il numero di noleggi per singolo veicolo è infatti aumentato del 27% per i monopattini, mentre è calato del 15% per i velocipedi. Una stessa bicicletta è stata quindi noleggiata un numero di volte inferiore nel 2022 rispetto a quanto avveniva nel 2021.
Quanto all’incidentalità riscontrata tra le flotte dei mezzi in sharing, l’associazione di categoria invita a ponderare il dato dei sinistri in base ai chilometri effettivamente percorsi. Da questo approccio risulta che ogni centomila chilometri percorsi gli scooter in sharing restano coinvolti in 2,24 incidenti – con un aumento del 30% rispetto al 2021 –, mentre per quello che riguarda i monopattini e le biciclette in condivisione l’incidentalità è pari, rispettivamente, a 0,58 e 0,65 incidenti ogni centomila chilometri percorsi, con una flessione del 61% nel primo caso e del 40% nel secondo. Vale la pena sottolineare che questi dati riguardano il complesso dei grandi centri urbani in cui sono attivi servizi di sharing, non sono squisitamente milanesi. Ma raccontano con una buona approssimazione anche quello che avviene sotto la Madonnina, nella città particolarmente vocata alle flotte condivise.
L’ultima nota, come anticipato, è per la rimozione dei monopattini lasciati in sosta dove non consentito. "Attualmente i monopattini vengono accomunati alle auto – fa sapere Giaretta –, questo significa che per ogni monopattino rimosso gli operatori pagano 101,59 euro, la stessa somma che si paga per un’auto. Ma, a differenza di quanto accade con le auto, i monopattini vengono portati in deposito in 15 o 20 alla volta, tanti quanti ce ne stanno in un furgone. Chiediamo a Comune e Atm di abbassare le tariffe, considerato che in un anno sono rimossi 3.800 monopattini a fronte di 20mila auto".