GRAZIANO MASPERI
Cronaca

I capannoni vuoti nuovo terreno di conquista

Fra i più “ambiti“ da coloro che cercano un rifugio c’è la struttura di via Alessandrini: al suo interno materassi e montagne di rifiuti

di Graziano Masperi

Non solo ex Novaceta. Anche nella zona industriale di Magenta si incontrano capannoni in disuso, ormai in fase di degrado avanzatissimo. Luoghi diventati delle vere e proprie discariche che qualcuno utilizza per liberarsi di rifiuti che non sa dove gettare. Come lo stabile di via Alessandrini sul quale nessuno mette mano da anni. All’interno la pioggia ha fatto marcire le pareti e l’acqua continua a gocciolare anche se non piove. Anche quello è un luogo pericoloso e non si può certo escludere che qualche senza tetto lo utilizzi saltuariamente come dimora. Le stanze sono piene di suppellettili, di coperte, di materassi. Era così due anni fa e nulla è cambiato da allora.

Anzi, il peggioramento è evidente. All’esterno si trovano sacchi di immondizia abbandonata da qualcuno, nonostante il vicino ecocentro di via Romolo Murri per la raccolta dei rifiuti. Uno spettacolo triste, alla periferia di Magenta e vicino al deposito dei pullman, in mezzo a tante fabbriche di piccole e medie dimensioni che fortunatamente riescono ancora a dare lavoro nonostante le difficoltà. Si entra facilmente in quello stabile, seguendo un breve sentiero. Ma l’interno è pericolosissimo e il rischio che qualcosa possa crollare da un momento all’altro è sempre presente. Non ci sono barriere. Nulla che possa avvertire del pericolo. Chiunque potrebbe entrarci e rimanere ferito in un incidente. Ricorda, in dimensioni di gran lunga ridotte, la ex Novaceta di viale Piemonte. Quella che tutti a Magenta conoscono e sulla quale nessuno conosce ancora il futuro. Ma solo un presente fatto di degrado e rischio per chi ci entra. Eppure qualcuno che la utilizza come dimora c’è sempre. Un mese fa circa un uomo rimase ferito mentre trafficava in un capannone.

Su quell’incidente era stato il capogruppo del Pd in Consiglio Enzo Salvaggio a chiedere al sindaco Chiara Calati che si indagasse, almeno per conoscere qualcosa sulle cause. "Vorremmo sapere se in quel capannone c’erano delle bombole o degli acidi – ha detto Salvaggio – se la situazione viene monitorata, se siamo al corrente di senza tetto che la usano come dimora abituale". La risposta è che l’area viene tenuta sotto stretta osservanza. Ma i dubbi sono ancora tanti. Il primo ad averli è stato Mario De Luca del Movimento Popolare Dignità e Lavoro non soddisfatto per come si stanno comportando maggioranza e opposizione.

De Luca segue la vicenda da quando la Novaceta ha chiuso i cancelli lasciando sulla strada decine e decine di operai ed è convinto che nell’area sia ancora presente amianto e che nulla si conosce dei lavori di bonifica fin qui eseguiti. Attacca la politica che in questi anni non ha saputo fare nulla in merito all’area di viale Piemonte.