di Laura Lana
Sul bancale erano disposti gli scatoloni da 30 chili l’uno. All’interno delle confezioni, una uguale all’altra, c’era hashish per un totale di mezza tonnellata di droga pronta a partire per le piazze dell’hinterland e non solo. Aveva trasformato il suo capannone in un deposito per lo stoccaggio di sostanza stupefacente un imprenditore milanese, già noto alle forze dell’ordine. Per l’uomo, un 64enne autotrasportatore, ieri mattina sono scattate le manette dopo una perquisizione effettuata dal personale della squadra mobile di Milano, che ha individuato un giro di spaccio nella zona industriale di Cologno Monzese. I controlli sono scattati all’interno di diversi capannoni, nell’ambito di un’attività focalizzata al contrasto di azioni criminose, tra cui la diffusione di droga.
In uno dei magazzini, che sono stati ispezionati nella zona artigianale, la polizia di Stato ha scoperto l’ingente quantitativo di hashish: 470 chilogrammi erano stati sistemati su un bancale e suddivisi in diversi scatoloni dal peso di circa 30 chili l’uno, probabilmente pronti per finire nel mercato di media vendita per essere poi smistati ancora su quello al dettaglio. Un’attività all’ingrosso quella portata alla luce dalla squadra mobile e che ora darà avvio ad altre indagini, proprio per cercare di ricostruire tutta la filiera di questo quantitativo di hashish. Dopo il blitz, è così scattato il fermo in flagranza per il colognese, classe 1958, autotrasportatore di professione e proprietario del capannone. Il 64enne si trova ora al carcere di Monza, a disposizione del pubblico ministero della Procura della Repubblica.