DJ Ringo, una passione rossonera che batte dagli anni ‘60. Amore e dolore...
"Mi viene da dire che questa volta sarebbe meglio perdere, così la società sarebbe obbligata a fare dei cambiamenti".
Dirigenza al centro del mirino...
"Devono mettere da parte l’invidia. Quella che ha portato a cancellare tutto quello che era “maldiniano“".
Ringo è memoria storica profonda. I derby che l’hanno emozionata?
"Ero dietro la porta quando Vinicio Verza insaccò il 2-2".
Anno 1985, ma il derby è anche altro...
"Un’immagine, Rivera e Mazzola che si contendono un pallone. Tutto davanti ai miei occhi, tornai a casa sconvolto da tanta grandezza".
La stracittadina milanese è unico...
"Milanisti e interisti vanno insieme allo stadio. Poi, al fischo finale, parte della macchinata è più allegra dell’altra, ma questo può succedere solo a Milano".
Torniamo al presente...
"Siamo messi male, e non parlo solo del derby. Questo Milan mi avrebbe preoccupato contro ogni avversario".
Theo e Leao, panchinati con la Lazio, un caso per molti...
"Non si doveva arrivare a quello. Bisogna parlarsi".
E qui emergono le mancanze...
"Putroppo hanno fatto fuori Maldini. Ma sarebbe facile parlare solo di lui, che è un amico. Manca anche una figura come Massara. Per mettere chi? Furlani e Ibrahimovic? Stanno facendo peggio di Fassone e Mirabelli, e non era facile".
E Ibra non è certo uno qualsiasi...
"Giocatore sublime, ma da dirigente deve fare un salto di qualità".
Arriviamo alla chiusura...
"Il Milan è rossonero, il Milan ai milanisti". A.L.M.