
Lo studente aveva già incassato 20mila euro
Milano, 28 luglio 2015 - E' durato tre ore e mezza l'interrogatorio di uno degli indagati per l'attacco informatico all'Hacking Team: «Ho avuto modo di chiarire che non c'è mai stata violazione di proprietà intellettuale del software di Hacking Team e ho ribadito la mia totale estraneità all'attacco informatico dagli stessi subito». Lo ha spiegato l'ex dipendente, che l'anno scorso si era dimesso da HT e aveva creato una propria società a Malta. L'interrogatorio si è tenuto nell'ufficio del pm di Milano Alessandro Gobbis. «Ho fiducia nell'operato della magistratura e confido che questa complessa indagine si chiuda il prima possibile», ha spiegato l'ex dipendente, difeso dagli avvocati Giuseppe Vaciago e Marco Giordano. Sono cinque, per ora, gli ex dipendenti ed ex collaboratori della società indagati per l'attacco hacker. Nei giorni scorsi il pm Gobbis e gli agenti della polizia postale, che conducono le indagini, hanno ascoltato come persone informate sui fatti anche alcuni attuali dipendenti di HT e persone che sono entrate in contatto con la società milanese. La scorsa settimana, inoltre, sono stati interrogati dal pm altri due ex dipendenti indagati: uno sviluppatore di software senior e un commerciale di origini libanesi. Anche loro si erano dimessi nel maggio 2014 da Hacking Team, società di via Moscova che fornisce programmi di sorveglianza a governi di tutto il mondo, per fondare una loro società.