Guerra e crisi Impatto duraturo e diversi scenari

Roberto

Fiorello*

Il private equity ha toccato nuovi massimi nel 2021: il valore delle operazioni di buyout è cresciuto di oltre il 90% rispetto al 2020, superando quota 1.100 miliardi di dollari, spinto dalla dimensione dei deal, più che dal loro numero. Nel 2021, l’Italia ha messo a segno una performance brillante, in linea con il trend globale: il

valore totale dei deal si è attestato a 30 miliardi di dollari, con un incremento del 75% rispetto al

2020 (17 miliardi). Anche la dimensione media delle operazioni è cresciuta significativamente negli

ultimi 4 anni, nonostante lo scorso anno si sia contratto il numero di deal. In termini di liquidità disponibile, invece, si sono registrati 12 miliardi di dollari, contro i 15 miliardi dell’anno precedente.

In termini di settori merceologici, il numero di deal è distribuito in modo sostanzialmente bilanciato

tra i vari settori, con infrastrutture, beni industriali, tecnologia e healthcare che hanno vissuto una

stagione particolarmente positiva. Gli effetti a catena del conflitto ucraino si

sentiranno per qualche tempo, e non solo nell’area interessata. L’impatto più immediato sarà sulle forniture energetiche, ma in questo contesto caotico, per gli investitori sarà difficile scommettere su uno scenario piuttosto che su un altro. Di contro, gli investitori di private equity dovranno prevedere

una gamma di scenari più ampia del solito e osservare il continuo evolversi degli eventi.

*Responsabile italiano

practice Private Equity

di Bain & Company

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