"Grezzago rischia la paralisi" E perde le opportunità del Pnrr

L’appello del sindaco: professionisti, fatevi avanti. Siamo disposti anche allo “spezzatino“

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di Barbara Calderola

La corsa a ostacoli dei piccoli Comuni per rimanere in piedi: i problemi della carenza di personale non riguardano solo chef stellati e aziende, ma anche municipi minuscoli. A Grezzago la macchina burocratica rischia di andare in tilt, dopo la fuga dall’ufficio tecnico "e i fondi persi del Pnrr". Il sindaco Lino Pulici lancia un appello: "Professionisti, fatevi avanti. Siamo disposti anche allo ‘spezzatino’, cioè a dividere il monte ore in tre. Solo così – spiega – possiamo sperare che qualcuno con uno studio accetti di entrare in servizio. Il nostro architetto full-time – 36 ore a settimana – se ne è andato dopo aver vinto un concorso altrove, ma fino al 15 aprile non possiamo sostituirlo, così vuole la legge: se non si trovasse bene nel nuovo posto, potrebbe tornare indietro. E noi rischiamo la paralisi. Con lui per 18 ore lavorava un geometra, ma si è licenziato, è in preavviso fino a fine aprile. Resta l’impiegata. Dal primo maggio saremo al buio". Nel frattempo, "abbiamo perso i soldi del Piano di rinascita, senza progetti non possiamo accedere ai bandi. Niente denaro per il centro sportivo, né per il restyling della scuola dell’infanzia dopo il trasloco dell’elementare nella nuova sede, o per l’illuminazione: la Regione stessa ci aveva invitato a partecipare, ma non abbiamo i mezzi". La speranza si era riaccesa con la selezione per un dirigente in condivisione con Bussero: "Si erano iscritti 11 architetti, ma solo due hanno sostenuto le prove e alla fine hanno rinunciato entrambi". I dipendenti restano così "otto più due agenti di polizia locale per 3.100 abitanti, siamo sotto di tre unità". Stesso copione per il segretario, altra figura rara, "dalla reggenza di un’ora a settimana, siamo passati alla presenza per un mesetto e ora alla difficile condivisione con 4 centri del Pavese". In bilico anche l’Anagrafe, dove c’è un solo ufficiale "ne assumiamo un altro per evitare di finire in panne in caso di malattia". Piccoli sì, "ma adempimenti e burocrazia sono gli stessi che a Milano. Non è che avere meno residenti significhi procedure snellite, anzi. L’ultima spiaggia è l’incarico diretto, ma per il nostro bilancio è troppo costoso".

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